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Politica | 27 giugno 2023, 22:24

Ricordo di Berlusconi a Busto, tre consiglieri lasciano l’aula. Forza Italia: «Vergognoso». Scontro col sindaco

La presidente dell’assise Laura Rogora chiede un minuto di silenzio in Consiglio comunale per il leader scomparso e gli esponenti della minoranza Pedotti, Berutti e Cascio escono dall’aula. Il capogruppo forzista Tallarida: «Mancanza di rispetto per l’uomo». Il sindaco Antonelli attacca il Pd: «Vergognoso, io mi sarei alzato anche se fosse morto Lenin». La replica: «No alle strumentalizzazioni»

Ricordo di Berlusconi a Busto, tre consiglieri lasciano l’aula. Forza Italia: «Vergognoso». Scontro col sindaco

Il Consiglio comunale di Busto Arsizio si apre nel ricordo di Silvio Berlusconi. E, al momento del minuto di silenzio, tre consiglieri di opposizione abbandonano la sala esagonale. Inevitabili le polemiche, con un duro scontro tra il sindaco Emanuele Antonelli e il Partito Democratico.

Fuori dall'aula

È stata la presidente dell’assise Laura Rogora a ricordare il leader del partito di cui lei stessa fa parte. Insieme al capogruppo Orazio Tallarida, nei giorni scorsi ha protocollato una mozione per chiedere l’intitolazione di una via o una piazza al quattro volte presidente del Consiglio.Se ne parlerà nella seduta di luglio. Intanto questa sera, dopo aver ricordato il ruolo del Cavaliere nel mondo dell’impresa e della politica, Rogora ha chiesto ai colleghi consiglieri di rispettare un minuto di silenzio.

Ed è a quel punto che tre esponenti di minoranza hanno abbandonato i banchi, uscendo dall’aula.
Si tratta di Paolo Pedotti e Cinzia Berutti del Pd (il primo è anche segretario cittadino del partito) e di Santo Cascio della civica Progetto in Comune.
Gli altri due consiglieri dem – il capogruppo Maurizio Maggioni e Valentina Verga – sono invece rimasti al proprio posto, e lo stesso hanno fatto Emanuele Fiore del misto e, ovviamente, Gigi Farioli, capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà, per una vita esponente di spicco di Forza Italia.

«È una cosa vergognosa – è sbottato il capogruppo azzurro Tallarida avvicinandosi ai banchi della stampa –. Non hanno avuto nemmeno rispetto per l’uomo. Ricordo che Almirante partecipò ai funerali di Berlinguer. Se avessimo ricordato qualche esponente del Pd, io non solo sarei sicuramente rimasto in aula, ma avrei anche applaudito».
«Mancanza di rispetto anche verso una comunità politica e democratica. Non avrei mai pensato che l’odio politico sarebbe arrivato a tanto», aggiungerà poi durante l’assise.

Lo scontro col sindaco

La polemica si è accesa durante la discussione sulla delibera relativa al consiglio comunale dei ragazzi presentata dal Pd. È a quel punto che il sindaco Antonelli si è rivolto a Berutti: «Lasciando l’aula nel minuto di silenzio per una persona morta, ha dato un esempio pessimo ai ragazzi – ha detto tra gli applausi della maggioranza, prendendosela anche col segretario Pedotti –. Io anche se fosse morto Lenin mi sarei alzato in piedi».
«A me lei non insegna niente – ha aggiunto, riferendosi alla professione di docente di Berutti –. Il suo comportamento è vergognoso. Spero che i ragazzi non abbiano visto questo Consiglio comunale».

«Io rispondo solo alla mia coscienza, non a lei – la replica dell’esponente dem –. Quella di stasera è stata la riproposizione di un’idea politica attraverso un ruolo istituzionale, quello del presidente del Consiglio comunale».
«Sono stanco del clima che si è creato – è intervenuto Pedotti –. Si confonde il ricordo di una persona, alla cui famiglia va la mia vicinanza, e il ruolo che hanno le istituzioni. Non ci sono precedenti di una commemorazione tale per un presidente del Consiglio, che rappresenta una parte politica. Non sono state intitolate vie e piazze a persone che hanno lasciato un segno importante e non accetto la strumentalizzazione della morte di un politico che ha fatto azioni da noi giudicate negativamente. Penso ai tagli alla sanità e all’istruzione che mi hanno convinto a impegnarmi in politica».

Cascio si è rivolto ad Antonelli: «Il suo caratteraccio ha colpito ancora. Sono uscito dall'aula fiero, per dare un insegnamento di coscienza ai miei figli. Ai quali in passato ho dovuto far capire che la relazione col mondo femminile doveva essere diversa. La persona politica deve avere una correttezza morale nel condurre le proprie azioni».

«Una brutta mezzora di cui avrei fatto a meno innanzitutto umanamente», il giudizio di Gigi Farioli.

Riccardo Canetta

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