/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 26 giugno 2023, 07:00

VIDEO. «Don Isidoro, un vero dono per Busto. Lui ci guardava negli occhi»

La cerimonia si è tenuta nel prato della Comunità Marco Riva, e a celebrarla è stato don Mauro Taverna, suo discepolo: «Io don Isidoro ce l’ho nel cuore»

VIDEO. «Don Isidoro, un vero dono per Busto. Lui ci guardava negli occhi»

«Davanti a qualsiasi fratello, abbiate il coraggio di non chiudere né mente né cuore». Questo era il “motto” di don Isidoro Meschi, che ha messo in pratica ogni giorno della sua vita, fino all’ultimo. Proprio per ricordarlo, nel mese del suo compleanno, nella serata di domenica 25 giugno è stata organizzata una messa nel prato della Comunità Marco Riva, davanti alla cascina che il sacerdote stesso ha recuperato, insieme ad un gruppo di volontari.

 A celebrare il rito è stato don Mauro Taverna, che lo ricorda con affetto: «Io l’ho avuto come prete dell’oratorio. Lui mi ha portato in seminario. Ho iniziato questo cammino, poi sono diventato sacerdote. Don Isidoro ce l’ho nel cuore: non si può certo dimenticare una persona squisita con la quale ho vissuto i primi anni della mia giovinezza».

 «Ad ucciderlo è stato uno dei ragazzi che lui aveva accolto - ha continuato -. Ricordo ancora con tanta emozione il giorno del suo funerale. La Basilica di San Giovanni era gremita, così come la parte antistante, e le persone si accalcavano nelle vie vicine. Tutti gli volevano bene. È stato un vero dono per la città di Busto».

Erano in molti alla celebrazione in memoria del sacerdote che ha dato la vita per aiutare chi ne aveva bisogno. «Io mi ricordo bene di lui - ha affermato Letizia Lunardi, una dei presenti -. Mio figlio, quando aveva 15 o 16 anni, non voleva andare a messa. Ci è andato una volta e si è seduto in prima fila. A predicare c’era don Isidoro. Mi ha detto: “Io verrò sempre a messa quando c’è lui, perché don Isidoro mi guarda negli occhi”».

Proprio per ricordare la sua gentilezza, la sua disponibilità e il suo prezioso esempio, la Comunità Marco Riva ha deciso di celebrare tutti gli anni una messa. «Vorremmo che diventasse una festa - ha dichiarato il presidente, Gianfranco Zilioli - e che coinvolgesse non solo noi che lavoriamo nella Comunità, ma anche i cittadini. Vogliamo proporre arte, musica e altre iniziative».

Quest’anno è stata organizzata una mostra con i lavori dei ragazzi della Comunità nell’ambito di un progetto di Arte Terapia, in cui hanno utilizzato i materiali artistici come linguaggio interiore, per rispecchiare le loro emozioni e vissuti, in relazione a se stessi e allo stare in gruppo.

Ogni giorno la Comunità prosegue il lavoro di don Isidoro, basandosi su due concetti che per il sacerdote erano fondamentali: parola e lavoro. La parola permette di comunicare, conoscere e farsi conoscere. Il lavoro consente di esprimersi e di dare prova di quanto si è detto.

 «Noi siamo disponibili per fare prevenzione sulla tossicodipendenza - ha spiegato Gianfranco Zilioli -. È un tema importante, un problema grave. È giusto agire prima, e per questo ci piacerebbe andare a parlarne nelle scuole, negli oratori e ovunque ce ne sia bisogno».

Da un’omelia di don Isidoro: «… Amare la vita vuol dire gioire della vita. Amare la vita vuol dire servire, cioè incontrare davvero le persone; non avere paura delle persone così come sono, non per lasciarle così come sono, ma per portarle davvero tutte di fronte a quel Maestro che è capace di dire a tutto il male che c’è in noi: “Esci!” e a tutto il bene che c’è in noi: “Vieni, vieni alla festa del tuo Signore, vieni all’abbraccio del Padre che è nei cieli”.

GUARDA IL VIDEO

 

Alessia Martignon

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore