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Storie | 17 giugno 2023, 13:37

«Cara Bianca ti scrivo, grata perché con la ricerca il mio bimbo è guarito»

La stupenda lettera di mamma Chiara, diffusa dall'associazione Bianca Garavaglia. Che esprime «la gratitudine verso chi ha reso possibile il vortice di emozioni che ti regala l’ultimo giorno di scuola primaria... Sei stata tu Bianca e tutto quello che rappresenti: la medicina, la ricerca e il lavoro di tante persone»

La piccola Bianca Garavaglia

La piccola Bianca Garavaglia

Un bimbo guarito dal tumore, una mamma che sente il bisogno di rivolgersi a una piccola che non c'è più, ma che è diventata «un punto di riferimento». Sì, perché grazie a Bianca Garavaglia, all'amore e al coraggio che ha ispirato la sua famiglia, è nata l'associazione omonima che sostiene la ricerca,  nell’aprile del 1987. Per volontà di Franca e Carlo Garavaglia, i genitori della bambina colpita all’età di 5 anni da una rara forma di neoplasia non curabile con le terapie allora esistenti. 

L'associazione in queste ore ha voluto pubblicare la lettera di Chiara, mamma di Alberto. Un grazie a quella bimba e a chi ogni giorno lotta perché si possa sconfiggere il tumore e ridare vita e serenità ai piccoli. L'associazione Bianca Garavaglia l'ha pubblicata con questa riflessione: «Noi non possiamo che ringraziare Chiara e Alberto per questa bellissima lettera che ci hanno inviato, che ci ha tanto commosso ma che ci sprona a fare sempre di più è sempre meglio».

Cara Bianca,

mi permetto di scriverti così perché per noi genitori di bimbi guariti dal cancro sei un punto di riferimento.

Ogni volta che accade qualcosa di importante a me viene sempre da pensare a te e a tutto quello che ruota intorno all’associazione che porta il tuo nome.

Oggi un bambino come tanti ha finito la scuola primaria e le emozioni sono state tantissime: gioia e tristezza insieme, la paura per una nuova esperienza, la malinconia di un luogo protetto e la nostalgia di amici fidati. Anche io ho vissuto attraverso i bambini queste stesse emozioni, ma accade sempre nei momenti più importanti delle nostre vite che se ne aggiunga una, che resta lì, a sedimentare e prevarica su tutte le altre: non so darle un nome ma quando arriva io penso a te e a tutti i bambini come te, o penso al mio bambino e a tutti i bambini con lui. Ma soprattutto penso all’infanzia rubata che è ancora lì, ad aspettare e sperare di conquistare queste giornate e sembra quasi di essere indelicati ad essere così spensierati.

Io genitore di bimbo guarito dal cancro lo so che il nostro oggi è prezioso ogni istante, ma queste giornate me le godo sempre a metà perché torna vivido il ricordo di quando mi ero chiesta se mai ci sarebbe arrivato a questo giorno. Non è pietismo, non è retorica… la mia gratitudine alla ricerca è racchiusa in questo pensiero. Forse è proprio questo quel sentimento a cui noi riuscivo a dare un volto? La gratitudine verso chi ha reso possibile il vortice di emozioni che ti regala l’ultimo giorno di scuola primaria. E non sono stati poteri soprannaturali, neanche le preghiere e neanche la speranza. Sei stata tu Bianca e tutto quello che rappresenti: la medicina, la ricerca e il lavoro di tante persone.

Alla prossima giornata speciale,

una mamma grata e felice di un bambino guarito dal cancro, ma anche …

una mamma grata e felice di un bambino al suo ultimo giorno di scuola.

Chiara, mamma di Alberto

Redazione

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