Un bimbo guarito dal tumore, una mamma che sente il bisogno di rivolgersi a una piccola che non c'è più, ma che è diventata «un punto di riferimento». Sì, perché grazie a Bianca Garavaglia, all'amore e al coraggio che ha ispirato la sua famiglia, è nata l'associazione omonima che sostiene la ricerca, nell’aprile del 1987. Per volontà di Franca e Carlo Garavaglia, i genitori della bambina colpita all’età di 5 anni da una rara forma di neoplasia non curabile con le terapie allora esistenti.
L'associazione in queste ore ha voluto pubblicare la lettera di Chiara, mamma di Alberto. Un grazie a quella bimba e a chi ogni giorno lotta perché si possa sconfiggere il tumore e ridare vita e serenità ai piccoli. L'associazione Bianca Garavaglia l'ha pubblicata con questa riflessione: «Noi non possiamo che ringraziare Chiara e Alberto per questa bellissima lettera che ci hanno inviato, che ci ha tanto commosso ma che ci sprona a fare sempre di più è sempre meglio».
Cara Bianca,
mi permetto di scriverti così perché per noi genitori di bimbi guariti dal cancro sei un punto di riferimento.
Ogni volta che accade qualcosa di importante a me viene sempre da pensare a te e a tutto quello che ruota intorno all’associazione che porta il tuo nome.
Oggi un bambino come tanti ha finito la scuola primaria e le emozioni sono state tantissime: gioia e tristezza insieme, la paura per una nuova esperienza, la malinconia di un luogo protetto e la nostalgia di amici fidati. Anche io ho vissuto attraverso i bambini queste stesse emozioni, ma accade sempre nei momenti più importanti delle nostre vite che se ne aggiunga una, che resta lì, a sedimentare e prevarica su tutte le altre: non so darle un nome ma quando arriva io penso a te e a tutti i bambini come te, o penso al mio bambino e a tutti i bambini con lui. Ma soprattutto penso all’infanzia rubata che è ancora lì, ad aspettare e sperare di conquistare queste giornate e sembra quasi di essere indelicati ad essere così spensierati.
Io genitore di bimbo guarito dal cancro lo so che il nostro oggi è prezioso ogni istante, ma queste giornate me le godo sempre a metà perché torna vivido il ricordo di quando mi ero chiesta se mai ci sarebbe arrivato a questo giorno. Non è pietismo, non è retorica… la mia gratitudine alla ricerca è racchiusa in questo pensiero. Forse è proprio questo quel sentimento a cui noi riuscivo a dare un volto? La gratitudine verso chi ha reso possibile il vortice di emozioni che ti regala l’ultimo giorno di scuola primaria. E non sono stati poteri soprannaturali, neanche le preghiere e neanche la speranza. Sei stata tu Bianca e tutto quello che rappresenti: la medicina, la ricerca e il lavoro di tante persone.
Alla prossima giornata speciale,
una mamma grata e felice di un bambino guarito dal cancro, ma anche …
una mamma grata e felice di un bambino al suo ultimo giorno di scuola.
Chiara, mamma di Alberto