Ieri sera ai Molini Marzoli di Busto Arsizio si è tenuto il convegno “La strada è di tutti – Appunti di sicurezza stradale”, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la fondazione Michele Scarponi Onlus.
Una serata dedicata al ricordo del ciclista, con uno scopo ben definito: parlare di sicurezza stradale, con tanti ospiti che hanno conosciuto Michele ma non solo; il tutto moderato dalla giornalista Chiara Milani.
Il ciclismo è uno sport, quindi il primo a prendere parola è stato Maurizio Artusa, assessore allo Sport della città che ha voluto ringraziare il collega Loschiavo per la serata e per gli impegni che sta prendendo nei confronti della città: «Bisogna pensare prima alla mobilità sostenibile e poi alla sicurezza: dobbiamo rendere sicure le strade, però dobbiamo prima pensare in maniera certa al pedone e al ciclista».
L’assessore allo Sport ha approfittato dell’occasione per omaggiare Marco Scarponi del gagliardetto di Busto Città Europea dello Sport 2023.
Marco, si è fermato sul palco della sala ed è stato raggiunto da Roberto Damiani e Stefano Zanini, direttori sportivi. «Michele per me è un custode, della bellezza di vivere. Sapeva vivere alla grande e fare le salite, sapeva sin da piccolo che cosa voleva fare ed è cresciuto volendo fare quella cosa lì. Per me è un maestro, se sono qui oggi è grazie a lui, io gli devo tutto» ha detto Marco, ricordando il fratello «vittima sulla strada».
Lui che si sta tanto impegnando sull’uso corretto delle parole nelle notizie di cronaca: «Non sono vittime della strada. Tutto nasce dalla parola “incidente”: sulla strada ci sono omicidi, scontri, collisioni, non incidenti».
Sul palco poi altri due ospiti: l’assessore alla Mobilità e alla Sicurezza, Salvatore Loschiavo, e Giovanni Mandelli, architetto al comune di Reggio Emilia ma originario di Olgiate Olona. I due hanno sottolineato, con dati alla mano portati dall’architetto, quanto le automobili siano il principale mezzo di decesso sulla strada: nel 2021 le vittime di sinistri sono state 2875, di cui 1192 erano a bordo di un’automobile.
La Commissione Europea ha approvato l’obiettivo di 0 vittime sulla strada entro il 2050 ma come raggiungerlo? «Riprogettando le strade mettendo al centro le persone e abbassando il limite di velocità a 30 km/h nelle città», portando anche gli esempi di Barcellona e Parigi che hanno chiuso alcune strade al traffico per dedicarle ai pedoni e tutti i vantaggi del limite di velocità ridotto.
Poi è stato il turno dei ciclisti: Stefano Oldani e Laura Rogora. Stefano, ha corso il suo quarto Giro d’Italia quest’anno: «È stato particolarmente impegnativo. Il meteo ha fatto il suo: abbiamo preso parecchi giorni di pioggia e di freddo». Lui che non ha conosciuto Michele personalmente, ha raccontato il giorno il cui ha ricevuto la tragica notizia e anche di varie persone che conosce vittime di sinistri stradali, ma anche le difficoltà di allenarsi in Italia: «Mi alleno più in zona Como, il traffico in estate è una cosa ingestibile, devo spostarmi nel Canton Ticino». E il pensiero sulle piste ciclabili: «Non agevolano i ciclisti professionisti, perché molte volte sono più pericolose delle strade».
Laura Rogora, presidente del Consiglio Comunale, ha parlato invece della difficoltà dell’amministrazione: «Da una parte ci sono grossi problemi strutturali nelle città: viviamo in un territorio già delineato. Le esperienze che ci arrivano, anche la stessa raccontata da Stefano, ci devono far riflettere e portare a una soluzione migliore».
Alla conclusione della serata, l’assessore Loschiavo ha portato sul palco un “simbolo”, un cartello: “Attenzione strada frequentata da ciclisti”, per lanciare la nuova campagna di sensibilizzazione “Io rispetto il ciclista”.