Sbocciano agli occhi della comunità i 15 "fiori" della Chiesa milanese, anche attraverso i social. E proprio su Facebook, nel susseguirsi delle presentazioni di coloro che verranno ordinati sacerdoti il 10 giugno al Duomo, si fa notare un incontro commovente.
Incontro, possiamo chiamarlo così, ed è uno di quei momenti in cui il virtuale tale non è, perché mette in campo un'energia reale.
Monsignor Claudio Livetti, storico prevosto di Busto Arsizio, infatti, sta accanto a questi ragazzi, posa "un mi piace" sui racconti e anche dei commenti che non possono che destare ammirazione ed emozioni, con la loro lucida intensità. Don Claudio ha 91 anni, 92 tra meno di un mese, ed è attivo sui social in modo costante e acuto. Pubblica costantemente i suoi blog, aggiungendo i PS - per sorridere - e i PP - per pensare.
In questi giorni il suo sguardo si posa su questi ragazzi che stanno per compiere un passo così importante. Come don Matteo Lozza, 29 anni, da Cantalupo di Cerro Maggiore. Il giovane porge la sua testimonianza così: «Ho sempre frequentato la mia parrocchia, in particolare come cerimoniere e dando sempre una mano laddove fosse necessario; accanto a questa realtà sono cresciuto anche nell'esperienza scout. Sono state queste ad accompagnarmi nella mia crescita umana e cristiana. Ho frequentato il liceo scientifico bilingue e poi qualche anno di CTF in Università a Milano, facevo molte cose ed ero impegnato in molte attività, tra le quali anche un'esperienza politica comunale. Eppure, nonostante tutto ciò, qualcosa ancora mancava...».
Usa un'espressione che cattura, don Matteo: «Ero contento ma non felice, mi mancava quella gioia vera e piena che annuncia Gesù con il suo Vangelo. È stato allora che, provocato e aiutato anche dalla vita e da alcune persone significative, mi sono fatto coraggio e ho preso seriamente in considerazione la domanda della vita, della mia vita: "ma io per chi sono?"». Di qui sei anni di seminario, tra le parrocchie di Bareggio, Garbagnate Milanese e Corbetta. «Ho capito e imparato che, come scrive l'evangelista Giovanni al cap. 15, è solo continuando a camminare insieme a Gesù, rimanendo in Lui proprio come il tralcio e la vite, che possiamo essere davvero felici e portare frutto, per sé e per gli altri».
Di fronte a queste riflessione di un "fiore", si posa un petalo speciale a opera di monsignor Claudio Livetti. Il suo intervento parte da una preghiera: «In questi giorni invoco lo Spirito Santo perché ti illumini, perché scenda abbondantemente su di te e ti accompagni per tutto il cammino della vita». Commuove come si firma: «Un vecchio prete ultranovantenne, felice nonostante gli anni e i malanni».
Il giovane che per essere felice, non solo contento, ha scelto di diventare sacerdote. E il prete che superato il traguardo dei novant'anni, si dichiara proprio così: felice. Come una promessa, che affiora dal dialogo tra due generazioni nel segno della fede che attraversa il tempo.
Ma citiamo ancora Monsignor Livetti. Don Riccardo Borgonovo, 26 anni, da Cesano Maderno parla della contentezza che l'ha sempre colpito nei preti. Per l'ordinazione presbiterale ha scelto il versetto di Giovanni «Alzate i vostri occhi e guardate». Per andare oltre lo sconforto che può risuonare, per imparare a fidarsi delle persone e di Gesù.
Riflessioni che ne innescano altre, di monsignor Livetti: «Alla vigilia della Festa dei Fiori, che ricorda la mia del lontano 1954, auguro a te e agli altri diaconi un ministero lungo e felice. Rileggendo il mio cammino di quasi 70 anni debbo esprimere un pensiero di sintesi in analogia a quello del tuo programma: "Una meraviglia ai nostri occhi"(Salmo 117)».
Marilena Lualdi