Il cavalier Carlo Monoli a 101 anni se n'è andato: con lui, un pezzo immenso della storia di Busto Arsizio e del territorio. Ciò che rimane, saldamente, è il suo esempio.
Quel poco che ho fatto, l'ho fatto con le mie mani.
Della conversazione con questo uomo di impresa e di sport - avuta in occasione del suo centesimo compleanno, con una bellissima festa in famiglia a cui portò i saluti anche il sindaco Antonelli - ci portiamo via questa frase in particolare che racchiude un altro valore-pilastro: la sua umiltà. LEGGI QUI
E il segreto che ci affidò a quel traguardo: «Avere lavorato e avere debiti da pagare.. Tiene sveglio e libero. Da quando ho 13 anni, ho girato, quanto ho visto... ho sofferto».
Era nato il 9 novembre 1921 in via Mentana. La sua famiglia era umile e il padre Angelo era un carrettiere che lavorava da Radice. Il papà con il cavallo, Carlo invece riuscirà a comprarsi un camion e fonderà la sua azienda individuale, ora “Fratelli Monoli”.
In mezzo la guerra, lui in prima linea per la Liberazione. E poi sarà anche fortissimamente sport. Il Coni, il Giugno Bustese, i personaggi che sfilano a Busto Arsizio. Sarà anche presidente della Pro Patria.
Eppure un'immagine che ci resta così cara di lui, riguarda pochi mesi fa: quando, a quasi 101 anni, volle assolutamente votare. Un esempio fino all'ultimo anche in questo. LEGGI QUI
Buon viaggio e buon ritorno dalla sua amata Vittoria, cavalier Monoli. Condoglianze alla sua famiglia.