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Gallarate | 02 maggio 2023, 14:03

Gallarate, ultimo saluto a Dario Terreni, il testardo interprete di grandi valori

Lacrime e sorrisi per ricordare l’uomo delle Acli, del volontariato, della politica. Compagni di viaggio e avversari uniti nel ricordo. Don Luigi Pisoni: «La città è un po’ più buia. Ma siamo tristi, non disperati»

La bandiera delle Acli accompagna Dario Terreni nel suo ultimo viaggio

La bandiera delle Acli accompagna Dario Terreni nel suo ultimo viaggio

Sul sagrato c’erano tutti. C’erano le persone che con Dario Terreni hanno percorso strade, sentieri, riflessioni. E quelle che hanno scelto diramazioni diverse dalle sue. Quelle che gli sono state avversarie. Rispettandolo e venendo rispettate. C’erano le persone preparate al dolore del distacco, quelle disponibili al sorriso, fra aneddoti memorabili. E quelle che si sono sorprese, colte in contropiede, con le lacrime agli occhi. Ha seminato, Terreni. Ha seminato contatti, pensieri, progetti, provocazioni. E ancora legami, sentimenti, amicizie. Anche rotture di scatole, come succede a tutti quelli che tengono veramente a ciò che fanno, che non lasciano mai perdere. Che rilanciano.

Chi non lo avesse conosciuto, per comprenderne la caratura, avrebbe semplicemente dovuto osservare la chiesa di Crenna oggi, 2 maggio. Il rosario antecedente il funerale non era neanche a metà . E già non c’era più posto. Il figlio Marco in “prima linea” con i familiari, calamita e dispensatore d’affetto. A pochi metri, il sindaco con la fascia tricolore, gli esponenti di Giunta al fianco. Bandiera listata a lutto. C'erano gli esponenti del centrosinistra che con lui hanno condiviso anni di impegno. Cerimonia funebre segnata dal Libro di Giobbe («Oh… se le mie parole si scrivessero, fossero impresse con stilo di ferro sul piombo, per sempre s’incidessero sulla roccia») e dal Vangelo secondo Luca («…il cielo si eclissò»).

«Quando muore un papà – ha esordito nell’omelia don Luigi Pisoni – è come se il sole si eclissasse. Ci si accorge di quanto uno deve ai genitori. È sempre così faticoso salutarsi… Anche la nostra città è un po’ più buia, privata della luce della passione civile, dell’ingegno». Sul personale: «Se mi becca il Dario, qui, sotto il portico di Crenna, mi ci vuole almeno un’ora…» ha ricordato il sacerdote, rievocando conversazioni improvvisate e profonde insieme, scambi di libri e di riflessioni. Un’attitudine, quella di Dario Terreni, che era segno universalmente riconosciuto di carattere, di passione politica, di spinta alla condivisione.

A fine cerimonia, l’omaggio di quanti, a Terreni, sono stati vicini. Le Acli ricordano “passione e assillodagli anni Sessanta, coscienza critica e stimolo. Appartenenza, fra mondo ecclesiale e mondo operaio. Poi la politica. E la dedizione, l’intuito: assistenza agli immigrati, scuola popolare, diritto alla casa. L’associazione Monte Diviso, con la quale Terreni  ha dimostrato, ce ne fosse stato bisogno, tenacia e passione, ricorda la sensibilità  sui temi del presente e del futuro, anche nei mesi della malattia. Il Tennis Club Gallarate evoca affetto e sollievo. Gioia. Il Movimento federalista europeo ricorda un’Europa con 77 anni di sogno per la pace e lo sviluppo alle spalle. Gli stessi anni dell'esponente che sperava di incrementare uguaglianza, fraternità e giustizia.

«Credo – parola di don Pisoni – che Dario sia già accanto alla sua cara Silvana. Siamo addolorati, non disperati. Niente muore, tutto entra nella vita eterna».

Stefano Tosi

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