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Valle Olona | 26 aprile 2023, 00:51

Castellanza e il 25 Aprile: «In nome di Tanino e di coloro che hanno mantenuto fondante la causa per tutta la loro esistenza»

Il sindaco Cerini: «Il ricordo e l’esempio non vengano cancellati dal passare del tempo o da improvvisate ricostruzioni che sovrappongono pregiudizi ai fatti»

foto per cortesia di "Partecipiamo" a Castellanza

foto per cortesia di "Partecipiamo" a Castellanza

«Il ricordo e l’esempio non vengano cancellati dal passare del tempo o da improvvisate ricostruzioni che sovrappongono pregiudizi ai fatti». È uno dei pensieri espressi dal sindaco di Castellanza Mirella Cerini durante la cerimonia del 25 Aprile.

Presenti le associazioni e una delegazione di studenti dell'Istituto Facchinetti.

Ecco il discorso: «Rivolgo anzitutto un saluto alle Autorità, alle Associazioni, ai Volontari, ai giovani e a tutti i presenti.

Vi ringrazio per la Vs partecipazione alla celebrazione del 25 aprile, anniversario della Liberazione, una data fondamentale per la storia della Repubblica Italiana.

Migliaia di italiani, in questo stesso momento, stanno celebrando il giorno della vittoria della Resistenza, sull'occupazione nazifascista e con la riconquistata unità nazionale, la nascita dell’Italia moderna.

Il giorno in cui hanno vinto i valori fondanti della convivenza: la libertà, la democrazia, la giustizia

Celebrare il 25 aprile oggi, costretti a vedere in Europa la distruzione e gli esodi forzati che credevamo fossero un tragico ricordo del secolo scorso, riporta con memoria ancora più vivida e grata, al valore di coloro che hanno combattuto e hanno dato la propria vita per restituirci un Paese libero, in cui costruire un futuro di pace e democrazia. Oggi ricordiamo la rivolta in armi contro l’oppressore. Rivolta che fu morale, anzitutto, e poi difesa strenua del nostro popolo dalla violenza che veniva scatenata contro di esso.

L’importanza della memoria, l’avversione contro ogni potere totalitario, la lotta all’indifferenza, sono valori quanto mai essenziali, da ribadire con forza , oggi come allora.

La memoria dei nostri caduti ci deve rendere più forti e determinati nell'affermare i valori di dialogo e di coesione sociale appellandoci a quel diritto alla pace che costò sacrifici e sangue al popolo italiano, nel rifiutare ogni forma di razzismo, pregiudizio e pretesa di dominio, e nel promuovere il rispetto della dignità umana e della libertà. È un compito che ben conoscono le Associazioni che voi rappresentate – come ha ricordato anche il presidente Mattarella - : quello di creare un collegamento tra le generazioni, per assicurare continuità a quei valori, perché il ricordo e l’esempio non vengano cancellati dal passare del tempo o da improvvisate ricostruzioni che sovrappongono pregiudizi ai fatti.

Una causa che anche molti nostri concittadini hanno mantenuto viva e fondante per tutta la loro esistenza.

Pensiamo a Gaetano Castiglioni, detto Tanino, scomparso lo scorso anno e che in occasione della festa patronale è stato insignito della Benemerenza Civica alla memoria, in omaggio “alla dedizione e alla passione con cui, lungo la sua vita, ha saputo custodire e tramandare le memorie della Resistenza a Castellanza”.

Oppure a Giuseppe Parma, un altro Partigiano della Resistenza , membro delle Brigate Giustizia e Libertà guidate da Ferruccio Parri, mancato nei giorni scorsi e molti altri che non sono più tra noi.

Questo è il significato profondo della ricorrenza che festeggiamo oggi:

riflettere sui valori fondanti dei diritti dell'uomo, primi fra tutti quelli di poter vivere in pace, nella libertà e nella giustizia, nel mondo come in Italia.

Una causa comune mai scontata, che ogni giorno sollecita ciascuno di noi e che ogni giorno deve vederci impegnati a custodirla e preservarla.

Consentitemi di chiudere non con la citazione di un padre fondatore ma con una poesia, è di Gianni Rodari e si intitola “La madre del partigiano”:

Sulla neve bianca bianca

c’è una macchia color vermiglio;

è il sangue, il sangue di mio figlio,

morto per la libertà.

Quando il sole la neve scioglie

un fiore rosso vedi spuntare:

o tu che passi, non lo strappare,

è il fiore della libertà.

Quando scesero i partigiani

a liberare le nostre case,

sui monti azzurri mio figlio rimase

a far la guardia alla libertà.

Viva la resistenza, viva la Liberazione, viva l’Italia unita»

Redazione

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