Migranti in arrivo anche in provincia di Varese. In relazione al consistente numero di migranti sbarcati negli ultimi giorni sulle coste italiane, nonché degli ulteriori eventi in corso e del costante flusso di ingressi dalla “rotta balcanica” attraverso le frontiere, è in corso di attuazione, anche nella provincia di Varese, un piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno per la distribuzione urgente sul territorio nazionale dei richiedenti protezione arrivati, al fine di assicurarne l’accoglienza. Lo ha reso noto la Prefettura di Varese in mattinata.
«Non è tuttavia previsto all’attualità - si legge nella nota - come ipotizzato in un primo momento il coinvolgimento di strutture locali della Protezione Civile, dove i richiedenti asilo si sarebbero fermati per le prime ore ed essere poi trasferiti nei centri di Accoglienza Straordinaria, i cosiddetti CAS. Il Ministero dell’Interno, infatti, sta individuando nuove misure normative, operative e strutturali».
Il Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, ha convocato nella sede della Prefettura, questo pomeriggio, i rappresentanti degli enti gestori dei Centri di Accoglienza Straordinaria, rivolgendo loro l’invito, in vista delle imminenti nuove destinazioni di migranti, a moltiplicare gli sforzi per accogliere presso le attuali strutture ed in quelle di prossimo reperimento un numero di uomini, donne e nuclei familiari adeguato a fronteggiare l’attuale, critica situazione.
Analogo impegno è stato richiesto agli enti che di recente hanno manifestato interesse ad entrare nel settore, pure convocati alla riunione, con i quali sono in corso di perfezionamento gli appositi strumenti convenzionali previsti. Continuano anche le procedure di gara per individuare altri enti gestori.
Il Prefetto non ha mancato di rivolgersi, con una lettera indirizzata loro sempre nella giornata di ieri, al Presidente della Provincia e a tutti i Sindaci, affinché «assicurino un contributo al reperimento, nei rispettivi territori, di immobili da utilizzare allo scopo, segnalando strutture ricettive di qualsiasi genere (alberghi dismessi, colonie, pensionati, case per vacanze e simili) attualmente inutilizzate, utilizzabili per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e la cui gestione potrebbe essere affidata, con fondi a carico del Ministero dell’Interno, a soggetti del terzo settore che già collaborano con la Prefettura o che siano interessati ad iniziare una collaborazione. Gli stessi cittadini possono valutare la possibilità di cedere in locazione ai predetti soggetti, a prezzi di mercato, case e appartamenti di loro proprietà, attualmente liberi e inutilizzati».