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Busto Arsizio | 28 febbraio 2023, 19:22

I ricordi di Max Cavallari a Busto Arsizio, la sua seconda casa: il teatro Sociale quello della prima che portava sempre fortuna e i Cinque Ponti

Il noto attore comico ha illustrato alla libreria Ubik il suo ultimo libro. «Io e Bruno abbiamo fatto la favola, la storia che adesso si è interrotta. Ma ci sono io che la porto avanti, perché bisogna essere fichi tutta la vita»

I ricordi di Max Cavallari a Busto Arsizio, la sua seconda casa: il teatro Sociale quello della prima che portava sempre fortuna e i Cinque Ponti

«Busto è la mia seconda casa: al teatro Sociale io e Bruno facevamo partire le nostre prime e ci portavano fortuna. Non potrò mai dimenticare i Cinque ponti: negli anni Ottanta continuavamo a girare e sbagliare strada. Poi il teatro, tanti amici. Ricordi più belli di Bruno? Sono tantissimi, anche nel libro “Non spegnere la luna”. Abbiamo fatto la favola, la storia, 32 anni insieme, nove film, Sanremo, Cd, libri, il primo libro con 600mila copie. Una bella favola, una bella storia che adesso si è interrotta, ma ci sono io che la porto avanti, perché bisogna essere fichi tutta la vita».

Max Cavallari questa sera era a Busto Arsizio, da Ubik per la presentazione del suo libro “Non spegnere la luna”. Ad accoglierlo tantissima gente che ha straripato la saletta e le scale della libreria di piazza San Giovanni. In primis, l’amico Alessandro Albani che con lui ha girato un cortometraggio “Mettiamo la violenza al tappeto” contro la violenza alle donne. «Un corto dove parliamo di violenza in senso lato che è un canale di comunicazione da mettere al bando – ha spiegato Albani – Con Max e Stefano Chiodaroli mi sono divertito moltissimo: due professionisti. Per me è stato un grande onore, un’esperienza particolare. Max sa fare tutto».

E tra i progetti futuri del noto cabarettista c’è ancora Busto. «Stiamo preparando un nuovo spettacolo con tante proiezioni e partiremo da Busto – rivela Max Cavallaro – Poi ci sarà televisione, un film dove faccio la parte di un postino con l’attore Enzo Decaro e un altro film girato a Melegnano, la storia di un clochard» 

Un applauso scrosciante ha accolto il comico. Lui è partito con una raffica di battute con cui ha da subito coinvolto il pubblico. E poi via con il libro. Un volumetto dolce e cinico, poetico e irriverente: la storia dell’incontro tra Max e Bruno Arena, duo comico tra i più amati da generazioni di italiani. Il segreto? Il loro rapporto sincero e viscerale, poli opposti e complementari non solo sul palcoscenico. Dunque il libro ripercorre le tappe di un’amicizia vissuta tra amore e odio, risate e genialità. Con la loro spiazzante vis comica, i Fichi d’India hanno sparigliato le regole del cabaret. 

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L.Vig.

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