L'annuncio di stamattina dell'avvenuto accordo tra Whirlpool e il gruppo turco Arcelik, che daranno vita ad una piattaforma europea degli elettrodomestici, controllata al 75% dai turchi (LEGGI QUI) ha ovviamente scatenato la reazione dei sindacati della categoria dei metalmeccanici.
Una partita decisiva anche per l'economia e il mondo produttivo della provincia di Varese per la presenza di un polo del calibro di Cassinetta di Biandronno e anche dello stabilimento dismesso di Comerio dove fino a qualche anno fa sorgeva il centro direzionale Emea.
Secondo l'accordo raggiunto, Whirlpool trasferirà il business europeo dei grandi elettrodomestici con i sette stabilimenti e tutta la forza lavoro, mentre Arcelik conferirà due stabilimenti produttivi presenti in Romania.
Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil nazionali non nascondono la loro preoccupazione.
«Tutte le operazioni di questo genere comportano forti rischi industriali e occupazionali a causa delle cosiddette sinergie e ottimizzazioni di costi - si legge in una nota unitaria dei sindacati - di fatto nel comunicato Whirlpool lo ha già previsto quando dice che si prevede che le attività combinate genereranno sinergie di costi per oltre 200 milioni di euro».
I rappresentanti dei lavoratori chiedono garanzie precise a tutela del lavoro.
«Chiediamo con urgenza la convocazione di un tavolo ministeriale dove il Governo confermi con i fatti che l'elettrodomestico rappresenta un settore manifatturiero strategico per il nostro Paese - proseguono Fim, Fiom e Uilm - è necessario avere garanzie sul mantenimento occupazione dei 4.700 dipendenti e industriale con tutti gli stabilimenti e i centri ricerca. E' necessario che il ministro Urso definisca le garanzie occupazionali e industriali sia da Arcelik che da Whirlpool nei prossimi mesi, prima della costituzione della nuova società».