Una star mondiale, che come tutte quelle autentiche si è presentata con grande disponibilità e umiltà. Una società cittadina di quelle che se raccontano la loro storia, brillano gli occhi. Busto Arsizio città europea dello sport inizia quindi con un incontro speciale: quello con Ayumi Tanimoto e la Pro Patria Judo. «È meraviglioso avere avuto l'opportunità di ospitare l'unica donna nella storia del judo ad aver vinto due Olimpiadi consecutive, ad Atene e Pechino - spiega il presidente Claudio Zanesco - Per noi è un ritorno, dieci anni fa era stata qui». Ma adesso la campionessa si fermerà per ben tre giorni: sabato 7 e domenica 8 gennaio, aggiungendo poi un allenamento con i piccoli lunedì 9 gennaio a partire dalle ore 17 nella sede di via Settembrini.
Sottolinea l'assessore allo Sport Maurizio Artusa, che stamattina ha dato il "calcio d'inizio" a questo 2023 europeo: «È il primo evento nel calendario, in una società storica bustocca partita negli anni Sessanta, con una campionessa come Ayumi Tanimoto. L'essenza di Busto città europea dello sport è far conoscere tutti gli sport della città e, perché no, valorizzarli anche fuori dai confini cittadini».
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La presenza di Ayumi Tanimoto ha attirato atleti da tutt'Italia, proprio perché si tratta di un'opportunità speciale.
Per la Pro Patria Judo un motivo orgoglio, ma anche una conferma che il duro lavoro e l'attaccamento ai valori dello sport premiano. Oggi in via Settembrini - nella struttura dove c'è l'ex piscina - sono circa 150 a praticare judo, comprendendo tutte le discipline - si sta anche dando spazio alla pesistica, altro sport che fa parte della storia di Busto - si arriva a 270 iscritti. Prima del Covid, erano 340: come tutti, si è sofferto il periodo della pandemia, ma non ci si è arresi.
Non si poteva, forti della storia e della passione diffusa in questi lunghi anni. La società - allora la Pro Patria et Libertate Judo club Asd - è stata fondata negli anni Sessanta e la prima sede fu ricavata nel palazzetto di via Ariosto 3. Presidente e fondatore il dottor Franco Mazzucchelli, farmacista, politico e uomo di sport e volontariato. Insegnante tecnico per il judo era Orazio Castellan. Poi ci si trasferì nella sottopalestra di via Dante 5, sede delle scuole Bossi e Dell’Acqua, e negli ultimi anni a Sacconago. Il tutto coronato da grandi soddisfazioni sportive.
Già dieci anni fa aveva appunto accolto la campionessa internazionale, che dopo la carriera sportiva si è dedicata all’insegnamento del judo alla Komatsu, uno dei più prestigiosi club giapponesi e ha fatto parte del Comitato Olimpico per Tokyo 2020, oltre a essere allenatrice della squadra femminile nazionale di judo.
Questa mattina, uno spettacolo vederla tra gli atleti a preparare, guidare, consigliare e prestarsi alle foto con il sorriso.
«Siamo una città fortunata, siamo fortunati» ha detto nell'aprire la giornata Claudio Zanesco. Si scrive fortuna, si legge "sacrifici", quelli che tanti atleti del judo e di altre discipline meno sotto i riflettori affrontano in silenzio, condividendo però sempre il sorriso di Ayumi.
Marilena Lualdi