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Busto Arsizio | 30 novembre 2022, 19:30

VIDEO. Violenza contro le donne, una su tre ne è vittima

Ai Molini Marzoli di Busto un convegno ha fatto il punto della situazione sulla “Violenza di genere dal passato al presente” e le strategie d’intervento. «Le strutture devono fare rete, c’è ancora molto da fare, nonostante qualche segnale positivo: più donne denunciano e raccontano»

VIDEO. Violenza contro le donne, una su tre ne è vittima

Un fenomeno in espansione, ma le donne sono ora più spronate a raccontare e denunciare. Qualche segnale positivo fa capolino nell’ombra del fenomeno della violenza sulle donne, una problematica che attanaglia la nostra società e di cui si è parlato oggi pomeriggio ai Molini Marzoli nel corso di un convegno dal titolo “Violenza di genere, dal passato al presente”. Il tavolo dei relatori era ben coperto con esponenti di strutture sanitarie, giuridiche, forze dell’ordine, medici, psicoterapeuti, magistrati.

Dunque tante istituzioni, a dimostrazione che tutte le strutture devono fare rete. Come ha sottolineato Claudio Arici, direttore Asst Valle Olona: «Per questo fenomeno siamo sempre stati in prima linea come Pronto soccorso e consultorio – ha detto – Occorrono momenti di condivisione tra le istituzioni e le varie strutture». E un momento di condivisione e di rete è stato proprio l’appuntamento in sala Tramogge, dove ad accogliere i rappresentanti delle varie istituzioni c’era l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni. «Si tratta di un fenomeno in continua espansione – ha rimarcato – Abbiamo presidiato interventi di prevenzione e pronto soccorso. Dobbiamo concentrarci ora su interventi relativi alla ricostruzione e all’inserimento nel mondo del lavoro. C’è ancora molto da fare. Comunque vediamo il positivo. Non fermiamoci».

La parola è poi passata al medico del pronto soccorso Francesca Piperno che ha illustrato dati interessanti sulla diffusione del fenomeno. «Nel mondo una donna su tre subisce violenze – ha spiegato – Tra i 16 e i 70 anni il 31,5 per cento delle donne ha subito nel corso della vita una forma di violenza fisica o sessuale. Il 62,7 % sono stupri commessi da partner. Nel 2022 su 273 omicidi, 104 sono vittime le donne». Hai poi parlato delle conseguenze sulla salute, dei percorsi cui si sottopongono le donne al Pronto soccorso: visite, prelievi del sangue, incontri con infettivologi, valutazioni se la donna può rientrare nel domicilio, informative su come dovrà comportarsi, cosa fare.

Le ha fatto eco il medico legale Maria Luisa Pennuto che ha illustrato il ruolo del medico legale: «Due gli interventi – ha chiarito - come supporto all’aspetto clinico con particolare riferimento all’ispezione cutanea, all’esame degli indumenti, fotografie e alla conservazione dei campioni di rilevanza medico-legale».

Dagli aspetti ospedalieri si sono poi sviscerate le modalità operative delle Forze dell’ordine. Ha parlato dell’aspetto di prevenzione Francesca Acampa, dell’ufficio investigativo per le fasce deboli del Comando di polizia. «L’intervento deve prevedere un personale professionale, formato adeguatamente – ha detto – che conosca le modalità di approccio, riconoscimento della situazione». Poi si sono illustrati i provvedimenti, gli ammonimenti per violenze domestiche, la creazione di istanze e i tempi celeri che in certi casi permettono di risolvere la questione nel giro di due o tre giorni.

Collegato all’intervento di Acampa, quello del maresciallo Federica Sbarra che ha illustrato l’operato delle forze dell’ordine, le situazioni di emergenza con cui i Carabinieri entrano in contatto con la donna vittima di violenza: «Quando la donna si rivolge al 112 – ha chiarito – cerchiamo di tenere la donna al telefono finché non arriva la pattuglia. C’è anche un’applicazione simile all’icona del meteo che consente alla donna di rispondere a domande senza farsi accorgere dall’uomo molestatore. Si raccolgono dunque dettagli importanti da trasmettere all’autorità giudiziaria. Se la polizia riscontra manifestazioni in atto, ci può essere l’arresto».

Si è parlato anche di aspetti giuridici con magistrati e degli interventi dell’associazione SICura.

L.Vig.

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