/ Gallarate

Gallarate | 06 novembre 2022, 10:53

La lotta contro la leucemia di un bimbo di 7 anni di Oggiona Santo Stefano. Tutto il paese è con lui: «Non perde mai il sorriso»

La durissima diagnosi nell'estate del 2021 e da lì l'inizio della battaglia di questo piccolo ma forte leone supportato da tutti, genitori, insegnanti, amici che oggi raccontano questa storia piena di emozioni e speranze: «La vittoria non è più così lontana». Il rientro in classe a settembre e una pizzata insieme alle sue maestre e ai compagni

La lotta contro la leucemia di un bimbo di 7 anni di Oggiona Santo Stefano. Tutto il paese è con lui: «Non perde mai il sorriso»

E' una storia piena di amore, di voglia di vivere, di speranza, quella che arriva da Oggiona Santo Stefano e che riguarda T. un bambino di appena sette anni che frequenta l'oratorio e la scuola del paese. 

E sono proprio gli amici di T., i genitori dei suoi amici, i papà e le mamme dei bambini frequentanti la scuola "Cantore" del paese a raccontarla:

Ve la proponiamo di seguito, integrale, con tutta la forza delle parole scelte da chi l'ha scritta, per condividere le emozioni che scaturiscono da ogni sillaba.

«Leucemia linfoblastica acuta.

Quello che un genitore non vorrebbe mai sentirsi dire.

Eppure è successo. È accaduto a una famiglia di Santo Stefano nel comune di Oggiona con Santo Stefano.

Estate 2021: T. frequenta l’oratorio del paese, gioca, ride, ma è sempre più affaticato, più stanco, spossato finché un giorno si rende conto che non riesce più a rincorrere gli amici come un tempo, pedala la sua bicicletta a fatica, vomita e perde improvvisamente sangue dal naso.

Fine luglio 2021: una settimana al mare con la famiglia.

I primi segnali di aggravio: pancia gonfia, inappetenza, pallidore, linfonodi ingrossati e poi… e poi il rientro a casa, la corsa dal pediatra, al pronto soccorso, il ricovero all’ospedale di Monza presso la Fondazione Maria Letizia Verga.

Leucemia linfoblastica acuta.

Quello che un genitore non vorrebbe mai sentirsi dire.

Tutto diventa improvvisamente impalpabile, ma tremendamente vero.

I pianti, la rabbia, la paura di perdere il piccolino di casa.

L’inizio di un calvario: terapie, somministrazioni di medicinali, pastiglie da prendere a tutte le ore de giorno della notte, pastiglie molto grosse per un bimbo di soli 7 anni e poi fare i conti con la dura realtà: “Il bambino potrebbe non farcela”.

Il mondo non ti cade addosso, ti sovrasta, ti uccide, ti distrugge, ti fa capire quanto sei impotente di fronte a una cosa del genere.

A ogni documento da firmare per il consenso alla qualsivoglia cura o esame, la mano trema e trema talmente forte perché sai che in quel momento tu, genitore, stai decretando la vita o la morte del tuo stesso figlio.

Proprio quello che un genitore non vorrebbe gli fosse mai detto.

T. comincia il suo percorso tra terapie, esami, ospedali. Perde i capelli, il suo volto e il suo corpicino si gonfiano, ma non perde mai il sorriso.

Intorno a T. si stringono gli amichetti più cari, parlano e vedono T. in videochiamata, giocano online su Roblox, non perdono mai il contatto con il loro amico conosciuto alla scuola materna.

Intorno a T si stringe un paese, una comunità intera, il parroco.

Intorno a T. si stringe la comunità scolastica.

Settembre 2021: suona la campana a scuola, ma T. non può stare in classe con i suoi compagni.

T. ha la Leucemia linfoblastica acuta e c’è l’emergenza sanitaria da COVID-SARS 2.

T. non può ammalarsi anche di COVID.

Ed ecco che la scuola si attiva, la scuola fa rete, i docenti lo supportano e lo aiutano in questo durissimo e lungo percorso.

Per lui le lezioni avvengono a distanza, ma a T. questo non importa. È comunque con i suoi compagni, con la sua maestra. Studia, apprende e fa i compiti come tutti i suoi amici.

La maestra è la sua guida, il suo punto fermo. La dedizione che ha per i suoi alunni è ineguagliabile, e soprattutto per T.

Anche gli altri docenti danno a T. quel quid in più, quello stimolo che gli permette di dire a sé stesso: “Dai, non mollare, ce la puoi fare, ce la faremo insieme”.

T. vuole sapere, T. vuole apprendere, T. vuole vivere.

Giorno dopo giorno, terapia dopo terapia, visita dopo visita, valori a volte sballati e a volte no, T. acquista sempre di più la consapevolezza che può farcela, che può combattere questo brutto male.

Lo può fare perché ha degli insegnanti validi che si adoperano per lui in tutto e per tutto, senza venir meno alla qualità del proprio insegnamento, lo può fare perché ha un gruppo di amici, tutti fanatici di calcio che gli tirano su il morale, non appena questo si abbassa, lo può fare perché ha una comunità intera che lo abbraccia, seppur non fisicamente.

Estate 2022: T. comincia a star meglio. T. frequenta l’oratorio estivo prima per due ore solo al pomeriggio, poi per quattro.

Settembre 2022: suona la campana a scuola, ma T. questa volta entra in classe con i suoi compagni finalmente.

T. è felice.

T. si ricorderà sempre di questo nuovo primo giorno: una grande accoglienza, una grande festa!

T. ha voglia di far festa, di allegria perché troppe sono state le brutture che la vita gli ha presentato: venerdì 7 ottobre T. ha festeggiato questo ritorno alla vita con una pizzata insieme ai docenti che, come lui non hanno mai mollato e lo hanno sempre sostenuto in questo lungo e doloro percorso, e ai suoi compagni.

T. è tra noi, la battaglia non è ancora vinta, ma la vittoria non è più così lontana»

Gli amici di T.

I genitori degli amici di T.

I genitori dei bambini frequentanti il plesso G. Cantore di Santo Stefano

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore