Si apre ufficialmente oggi la nuova legislatura. Si tratta della diciannovesima legislatura della storia repubblicana, la prima con un numero ridotto dei parlamentari, in virtù dell’entrata in vigore della legge costituzionale confermata dal referendum del 2020.
I deputati passano da 630 a 400, i senatori da 315 a 200.
Il primo adempimento delle nuove camere è rappresentato dall’elezione dei presidenti. La Camera dei deputati è convocata alle 10, il Senato della Repubblica alle 10.30.
A Montecitorio, sarà Ettore Rosato, esponente di Italia Viva, a presiedere la prima seduta, in qualità di vicepresidente più anziano della legislatura precedente.
Per eleggere il presidente, al primo scrutinio è necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti; al secondo e al terzo la maggioranza dei due terzi dei voti. Dal quarto in poi è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti.
A presiedere la seduta a Palazzo Madama, invece, sarà la senatrice a vita Liliana Segre, la seconda più anziana tra i componenti dell’assemblea. Il più anziano, il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, a sua volta senatore a vita, dovrebbe infatti essere assente per motivi di salute.
In questo ramo del Parlamento, nei primi due scrutini è sufficiente la maggioranza assoluta dei membri, dal terzo la maggioranza assoluta dei presenti. Successivamente, se necessario, si andrà al ballottaggio tra i due senatori più votati al terzo scrutinio.
Le elezioni dei presidenti delle camere, solitamente, non richiedono molti giorni. In questo caso, il centrodestra ha i numeri per chiudere il discorso in breve tempo. Ma ieri il confronto si è rivelato più complesso del previsto. Anche perché questa trattativa, ovviamente, si intreccia con quella che riguarda la formazione del nuovo governo (leggi qui).