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Busto Arsizio | 27 agosto 2022, 16:30

«Grazie Fabio. Ci hai reso delle persone migliori, con sani principi, obiettivi ben precisi, ma soprattutto con quella grinta che solo tu sapevi trasmetterci»

Una folla commossa ha accompagnato nella chiesa di San Francesco di Saronno Fabio Fantoni, l’allenatore di nuoto agonistico. I suoi atleti: «Noi tiferemo per te così come tu da lassù continuerai a tifare per noi e ti promettiamo che faremo tesoro dei tuoi insegnamenti»

L'addio a Fabio Fantoni

L'addio a Fabio Fantoni

«Non sappiamo quale sarà la tua gara lì in cielo, ma sappi che noi tiferemo per te così come tu da lassù continuerai a tifare per noi e noi ti promettiamo che faremo tesoro dei tuoi insegnamenti. Noi ci impegneremo e suderemo tanto per portare sempre con noi quella tua luce che ci guidava e che ci guiderà sempre».

Era tanta la commozione stamattina nella chiesa di San Francesco a Saronno, stipata come la notte di Natale, con la gente che ha addirittura seguito la funzione sul sagrato, per dare l’ultimo saluto all’allenatore di nuoto della Manara.

C’erano tanti suoi atleti, i suoi figli, la sua famiglia. Sì perché Fabio Fantoni - LEGGI QUI -, per i suoi ragazzi era un secondo padre. E non riescono ancora a crederci che quel loro allenatore che vedevano ogni giorno, con la voce a volte burbera, ma che sapeva sempre dispensare lezioni di vita, creando una vera e propria famiglia, non ci sia più. E improvvisamente.«Non poterti più sentire in mezzo a noi con la tua vociona – hanno letto al termine della funzione due suoi atleti Lorenzo Gallazzi e Leonardo Gallo – con i tuoi fischi riconoscibili a chilometri di distanza e con le tue lezioni di vita fa troppo male. Con una pacca sulla spalla, uno sguardo o un sorriso riuscivi sempre a trasformare in grinta e voglia di vincere ogni sfida. Tu eri uno che amava ridere, divertirsi, amava il suo lavoro che con la tua passione e la tua bontà ti ha permesso di costruire una vera e propria famiglia, sempre più grande e unita».

I suoi atleti hanno poi rimarcato il suo temperamento, la sua forza. «Una persona sempre presente in ogni situazione e in ogni condizione dove la felicità del prossimo veniva anche prima della tua». Una persona che non sapeva nascondere nulla. «Da come entravi a bordo vasca – proseguono i ragazzi - capivamo ogni tuo stato d’animo. Non riuscivi a fingere. I tuoi ingressi erano tre: c’era il giorno che arrivavi a passo spedito, quello che ti vedeva a testa bassa, ma c’era anche quello, il nostro preferito, che ti vedeva fischiettare sin dalla reception e allora capivamo subito che ci saremmo divertiti, perché grazie a te, tutto sarebbe stato più facile».Insomma un allenatore che ha saputo rendere migliori i suoi atleti, non solo nello sport, ma anche nella vita.

«Grazie Fabio per le tue risate, per quei famosi discorsoni che ci tenevano a bordo vasca per ore, ma che senza accorgerci ci hanno resi delle persone migliori, con sani principi, obiettivi ben precisi, ma soprattutto con quella grinta che solo tu sapevi trasmetterci».

Belle parole anche nell’omelia di don Claudio Galimberti che lo ha ricordato come una guida sicura, un vero educatore che ha insegnato come agire, generosissimo e ha saputo trasmettere valori con quella giusta confidenza che si addice a un grande educatore che sa stare con i ragazzi.Un lungo applauso ha quindi accompagnato l’uscita del feretro 

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Laura Vignati

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