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Territorio | 14 agosto 2022, 12:06

Spiagge e laghi sicuri, le dieci regole per non correre rischi

Il tema al centro di un confronto tra istituzioni e prefettura. Le responsabilità dei singoli e quelle degli enti pubblici: rispettare l'ambiente e il proprio corpo, fondamentali avvisi multilingue

Spiagge e laghi sicuri, le dieci regole per non correre rischi

Sicurezza dei laghi e delle spiagge, consapevolezza delle regole da rispettare e delle corrette abitudini per vivere nel modo giusto l’ambiente lacustre. I temi sono stati al centro di un recente dibattito tra istituzioni, promosso dalla Prefettura di Varese. 

Forze dell’ordine, esponenti della politica provinciale, del Comune di Varese e dell’Autorità di Bacino lacuale dei laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese, insieme ai vigili del fuoco e a rappresentanti del Parco Lombardo Valle del Ticino, hanno ragionato insieme al prefetto Salvatore Pasquariello sulle problematiche riguardanti la sicurezza di spiagge e laghi, e su quello che ancora manca per scongiurare del tutto situazioni di pericolo e tragedie in acqua o a riva, che anche durante questa estate stanno portando lacrime e dolore sul territorio (quello di Ahmad, 15 anni, di Sangiano, è solo uno dei diversi e drammatici casi che si sono verificati sul Verbano negli ultimi mesi). 

Le criticità, è emerso dal confronto, sono in parte di carattere comportamentale (con riferimento in particolare l’utilizzo scorretto di apparecchi radio da parte dei bagnanti), ma riguardano soprattutto il delicato tema della sicurezza, a cominciare dalla prevenzione: irrinunciabile la presenza di cartelloni che riportino simboli di divieto o di pericolo (accensione dei fuochi, balneazione) e che siano facilmente comprensibili anche da turisti stranieri che spesso non conoscono la lingua italiana. I cartelli non devono mai mancare: sono fondamentali soprattutto per chi si reca per la prima volta in una località turistica di lago per esplorarne la bellezza, magari senza conoscere preventivamente i suoi rischi e le sue insidie. 

E poi c’è il grande tema della consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie capacità, delle funzioni e delle esigenze del proprio organismo. Anche questi fattori determinanti per stare alla larga da pericoli che possono rivelarsi mortali. Da qui, il decalogo della prefettura: valutare le capacità natatorie in relazione alla condizioni climatiche (e alle corrente e altezze in caso di tuffo); mai avventurarsi da soli lontano dalla riva; prestare attenzione all’escursione termica quando si entra in acqua; evitare l’ingresso in acqua se non si è in perfette condizioni di salute; attendere almeno tre ore dai pasti per entrare in acqua; non forzare le proprie prestazioni fisiche; non tuffarsi da mezzi di navigazione, che siano fermi o in movimento; non avventurarsi in apnee; non arrampicarsi sulle scogliere; nuotare nelle apposite aree riservate ai bagnanti (quando sono segnalate) e, in ogni caso, mantenersi a distanza di sicurezza dai natanti. 

da LuinoNotizie.it

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