Era il 29 giugno 2021 quando il sindaco Emanuele Antonelli consegnava alla dottoressa Emanuela Bossi, presidente dell’associazione Mai Paura, e a Gabriele Bellotti, ispiratore dell’iniziativa, il terreno in via Salvator Rosa destinato a ospitare strutture e iniziative per bambini e ragazzi con disabilità e pazienti oncologici (leggi qui).
Nemmeno un anno più tardi, quello spazio abbandonato è diventato il Mai Paura Camp, inaugurato ufficialmente questo pomeriggio.
Oggi Gabriele non c’è più, ma c’è l’osservatorio astronomico Nebulosa anima e cuore realizzato con gli strumenti da lui donati, c’è la piscina per la pet therapy, l’orto che sarà curato dai ragazzi, una struttura di antigravity yoga. C’è soprattutto una squadra che in questi mesi ha affiancato la dottoressa Bossi, facendo sì che il sogno diventasse realtà.
L’incontro con Gabriele
Tutto nasce dall’incontro tra Emanuela Bossi e Gabriele Bellotti, paziente oncologico con la passione per l’astronomia. «L’ho conosciuto grazie a Monica Muscarà e Sabrina Di Stefano, caposala e infermiera del centro diurno onco-ematologico dell’ospedale di Busto», ha ricordato la dottoressa Bossi.
Gabriele Bellotti voleva donare la sua attrezzatura per realizzare un osservatorio astronomico: «Oggi lui non c’è più. Ma in realtà è qui con noi nell’osservatorio Nebulosa anima e cuore e sarà nei nostri sguardi quando vedremo le stelle».
L’associazione Mai Paura ha ottenuto il terreno tramite un bando comunale. «Quando l’ho visto ho pensato “chi diavolo me l’ha fatto fare?” – ha ammesso la dottoressa Bossi –. Era una “discarica”, ma non ci siamo persi d’animo».
Prima sono arrivati gli harleysti del MotoClub Sempione e del Kustom Road, poi una squadra di volontari che con mesi di lavoro è riuscita nell’impresa (leggi qui).
«Il Mai Paura Camp sono loro – ha detto la fondatrice dell’associazione – i miei impagabili compagni di viaggio». A loro si aggiungono tutti coloro che hanno donato qualcosa per il camp, dal cancello alla piscina alle attrezzature. Le difficoltà non sono mancate, ma «ogni volta che c’era una necessità, qualcuno era pronto ad aiutare».
«Dateci una mano a far fiorire questo posto»
Il taglio del nastro ha riguardato l’osservatorio astronomico: è il pezzo forte e il cuore pulsante del camp, ma in via Salvator Rosa c’è e ci sarà molto di più. E i ragazzi delle associazioni che utilizzeranno questi spazi hanno già iniziato a “familiarizzare” con questa realtà, in particolare con la piscina dedicata alla pet therapy.
Il sindaco Antonelli ha scherzato evidenziando “l’insistenza” della dottoressa Bossi: «Alla fine l’ha vinta lei, anzi l’hanno vinta tutti i ragazzi che frequenteranno questo posto».
«Ed è già pronto un progetto per il 2023» è “l’avvertimento” della presidente di Mai Paura.
«La gioia dei bambini e dei ragazzi delle associazioni che vengono a sapere che potranno utilizzare questi spazi è il miglior regalo che potessi fare alla città di Busto», ha affermato l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni.
Poi tutti gli artefici del Mai Paura Camp, a partire dai familiari di Gabriele Bellotti, hanno lasciato l’impronta delle loro mani vicino al logo di questa nuova realtà.
Che oggi è nata ufficialmente, ma che ha ancora bisogno di aiuto: «Dateci una mano a far fiorire questo posto – è l’appello di Emanuela Bossi –. Abbiamo bisogno di condivisione».