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Busto Arsizio | 07 aprile 2022, 19:59

Sallusti a Busto parla di giustizia e politica. «Il vecchio centrodestra non c’è più e non può tornare»

Il direttore di Libero ha presentato Lobby e logge, secondo capitolo dell’intervista con l’ex membro del Csm Luca Palamara dopo il best seller Il Sistema. «Per pigrizia non volevo scriverlo, poi ha venduto 300mila copie». Non è mancata una riflessione sulla politica, condivisa da Farioli: «Il centrodestra è morto quando Berlusconi non è più stato l’azionista di maggioranza»

Sallusti a Busto parla di giustizia e politica. «Il vecchio centrodestra non c’è più e non può tornare»

Il direttore di Libero Alessandro Sallusti ha presentato al Museo del Tessile di Busto Arsizio Lobby e logge, secondo capitolo dell’intervista con l’ex membro del Csm Luca Palamara dopo il best seller Il Sistema.
Ma l’appuntamento – promosso dall’associazione Officina delle Idee 2.0 in collaborazione con Ubik – è stata anche l’occasione per parlare di politica e in particolare di centrodestra. Area di cui Sallusti è un attento osservatore e di cui Gigi Farioli, anima della nuova “Officina”, è (è stato?) a lungo un rappresentante.

I libri sulla giustizia

Dialogando con Daniele Bellasio, Sallusti ha rivelato che non avrebbe mai pensato di scrivere un secondo libro sul tema. Anche perché, ha ammesso, «nessuno immaginava che il primo potesse superare le 300mila copie. Inaspettatamente ha incontrato l’interesse dell’opinione pubblica».

E pensare che Il Sistema «non doveva nemmeno nascere, perché io per pigrizia non avevo voglia di scriverlo e anche Palamara non era propenso. Inoltre infastidire la magistratura equivale a prendersi un rischio».

Eppure «quando Palamara va “in disgrazia” gli chiedo di incontrarlo e gli ho propongo di fare un’operazione verità per raccontare che cosa è successo in questo paese negli ultimi dieci anni. Lui mi dice che non se ne parlava neanche. Qualche mese dopo cambia idea. Arrivò nella mia casa di Forte dei Marmi con due valige di documenti e lo intervistai per quaranta giorni».

Al primo libro, che racconta l’intreccio di magistratura, politica e informazione, ne è seguito un secondo: «Parla del mondo di logge, lobby, faccendieri, servizi segreti che entrano ed escono dal sistema, usati o contrastati».
Secondo il direttore di Libero, «il tema della giustizia riguarda la democrazia. E tutti noi siamo coinvolti».

Lo stato di salute del centrodestra

Non è mancata una riflessione sul centrodestra. «Nessun conflitto di interesse – ha precisato Farioli –perché sono autosospeso da Forza Italia». «Il centrodestra ha impedito che le sinistre prendessero possesso del paese nel 1994: già solo per quello, chapeau», ha premesso Sallusti. «Però univa Forza Italia, Lega e An, tre cose che in natura potevano stare insieme che solo col carisma, la popolarità e, perché no?, i soldi di Berlusconi. Il giochino è durato finché a condurlo c’era un azionista di maggioranza e due di minoranza. Il centrodestra è morto il 3 marzo 2018, quando Berlusconi non è più stato l’azionista di maggioranza. Oggi ci sono due soci di maggioranza che rivendicano la leadership. Ma non si può guidare in due una macchina».

Pertanto «quel centrodestra non c’è può né potrà più esserci. Non so cosa succederà, ma né Salvini né Berlusconi voglio cedere lo scettro del comando alla Meloni. Perché ciò non accada, o si vota con un sistema proporzionale dove ognuno corre per sé, oppure andranno sempre uniti ma con due liste: una che mette insieme quello che resta di Forza Italia e Lega e una di Fratelli d’Italia. Con la prima che spera di giocarsela con la Meloni».

Ad ascoltare queste riflessioni c'erano anche il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti e l'avvocato Alessandro Munari, presidente del Baff.
«Condivido a tal punto l’analisi di Sallusti che non potevo riconoscermi in un centrodestra che non è più quello liberale di Berlusconi – ha osservato Farioli –. Volendo scegliere tra occupare una posizione ed essere fedele alla mia coscienza, ho preso questa decisione. E non rientrerò in Forza Italia».

R.C.

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