Le varie realtà olgiatesi hanno deciso di riunirsi per dare il proprio sostegno ai profughi ucraini, sfruttando la rete di solidarietà nata in occasione della prima emergenza Covid. A scendere in campo accanto all’amministrazione, sono le Caritas cittadine, la comunità pastorale di San Gregorio Magno, il gruppo Alpini, la Protezione Civile, la Pro Loco e l’associazione Nidomipiace. Hanno deciso di coordinarsi per meglio rispondere alle esigenze delle persone che saranno ospitate sul territorio olgiatese.
«Abbiamo capito che per rispondere anche a questa emergenza era necessario coordinarsi e fare rete – ha spiegato il sindaco Gianni Montano – come già avvenuto in passato, e per questo abbiamo voluto sederci attorno ad un tavolo per stilare una sorta di vademecum per la gestione dell’emergenza umanitaria nel nostro comune».
Nel documento preparato dall’amministrazione, in collaborazione con le diverse realtà del territorio, sono affrontati argomenti come la raccolta di donazioni e beni di prima necessità destinati al sostegno dei profughi ucraini, l’accoglienza e l’assistenza sanitaria.
A raccogliere i beni di prima necessità saranno le Caritas, la Pro Loco e l’associazione Nidomipiace; anche in questo caso si è scelto di chiedere agli olgiatesi delle donazioni mirate, per fare in modo di poter coprire tutte le necessità di chi giungerà ad Olgiate.
Al momento non sono necessari capi di abbigliamento, le scorte della Caritas sono ampiamente sufficienti sotto questo aspetto, e lo stesso vale per i generi alimentari, fatta eccezione per olio e merendine a lunga scadenza; quello che serve, invece, sono materiali per l’igiene personale come shampoo, pannolini, assorbenti donna, saponi, dentifricio, detersivo piatti e bucato, e simili.
A distribuire quanto raccolto saranno le Caritas Santo Stefano e Buon Gesù, mentre a provvedere, qualora si dovesse rendere necessario, ad accompagnare i profughi ai punti di raccolta o alle visite mediche, saranno i volontari della Protezione Civile.
Le donazioni finanziarie saranno invece gestite, come già avvenuto per l’emergenza Covid, dal Gruppo Alpini di Olgiate Olona; le somme donate consentiranno l’acquisto di quanto sarà necessario; la gestione dei fondi sarà condivisa tra tutte le realtà che fanno parte della rete di solidarietà olgiatese a favore dei profughi.
Anche per quanto riguarda l’accoglienza sono state stilate alcune linee guida importanti; innanzitutto, chi vorrà ospitare una o più persone potrà manifestare la propria disponibilità compilando l’apposito modulo che potrà essere spedito via mail all’ufficio servizi sociali o consegnato all’ufficio protocollo del Comune di Olgiate. Chi invece avesse già accolto in autonomia una famiglia ucraina, deve segnalarlo al comando di Polizia Locale.
«Abbiamo anche coinvolto le famiglie ucraine che risiedono a Olgiate – ha sottolineato il primo cittadino – per chiedere loro se fossero disponibili a fungere da interpreti per aiutare i connazionali a superare al meglio questo periodo.
Sino ad ora più di 15 persone che hanno datodisponibilità, e siamo sicuri che questo gesto di solidarietà permetterà a chi arriverà ad Olgiate di affrontare quanto sta succedendo in maniera un po’ più serena».
Ultimo, ma non meno importante, nel vademecum preparato dal Comune è stato affrontato anche l’aspetto dell’assistenza sanitaria; quando si procederà a segnalare la presenza dei profughi sul territorio, infatti, il comando di Polizia Locale provvederà a inoltrare ad Ats i nominativi dei soggetti accolti.
L’Azienda Sanitaria, poi, li contatterà per fissare un appuntamento per svolgere i necessari esami ed accertamenti.
«Da parte mia non possa fare nient’altro che ringraziare tutti i volontari e i membri delle associazioni che, come già avvenuto in passato, hanno prontamente manifestato la volontà di attivarsi e coordinarsi per rispondere anche a quest’emergenza – ha concluso il sindaco Montano – si tratta di uomini e donne che donano gratuitamente il proprio lavoro e il proprio tempo per aiutare chi si trova in difficoltà e senza di loro il nostro paese non sarebbe quello che è».