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Economia | 10 marzo 2022, 14:28

Benzina e diesel, +40% e oltre 2 euro al litro. Ma il 50% va in tasse o accise vecchie anche di un secolo

Fare rifornimento costa ogni giorno di più anche nei distributori del Varesotto: la metà di quanto versato nel serbatoio finisce all'erario. Pesano alcune accise "storiche", come quella del finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935, o quella del Vajont del 1963 e mai più tolte

Benzina e diesel, +40% e oltre 2 euro al litro. Ma il 50% va in tasse o accise vecchie anche di un secolo

Come hanno potuto constatare purtroppo sulla loro pelle, o meglio sul loro portafoglio, anche gli automobilisti varesotti devono fare i conti in questi giorno e quotidianamente con il caro carburanti.

Il prezzo al litro di benzina e gasolio continua a salire ogni giorno e in provincia di Varese il costo è attorno ai 2,2 euro la verde e qualcosa meno il diesel; solo in qualche distributore si riesce a pagare qualcosa meno ma difficilmente sotto la soglia psicologica dei 2 euro al litro.

Fare il pieno insomma costa sempre di più; si stima che l'aumento negli ultimi mesi sia addirittura del 40%, ma quanto di quel prezzo al litro va in tasse si chiedono molti automobilisti? 

Secondo un calcolo approssimativo per ogni litro di carburante versato nel serbatoio, poco meno, circa il 48% va all'erario italiano, tra tasse varie, Iva e accise, alcune delle quali risalgono a quasi un secolo fa. 

Le accise sulla benzina in Italia sono ben 17, a partire da quella introdotta dallo Stato per finanziare la guerra in Etiopia del 1935, senza dimenticare quella del canale di Suez del 1956, quella legata alla tragedia del Vajont del 1963 o quella dell'alluvione di Firenze del 1966. 

Poi quella del 1968 per il terremoto del Belice, quella del 1976 del terremo in Friuli, quella del terremoto in Irpinia del 1980.

Più recenti quelle legate alla guerra in Bosnia del 1996, al rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004), l'acquisto di bus ecologici (2005), terremo dell'Aquila (2009), finanziamento cultura (2011), crisi libica (2011), alluvione Liguria e Toscana (2011), decreto Salva Italia (2011), terremoto in Emilia (2012), Bonus Gestori e Decreto Fare (2014).

Si tratta in molti casi di accise del valore di qualche millesimo al litro ma che sommate incidono parecchio sul prezzo dei carburanti e che non sono mai state tolte.

Redazione

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