L’Ufficio federale svizzero della protezione della popolazione (UFPP), pur escludendo al momento scenari di incidenti nucleari, ha pubblicato un vademecum contenente informazioni aggiornate sulla protezione della popolazione e sui comportamenti da seguire nel caso in cui la guerra in Ucraina dovesse degenerare.
Attualmente, sottolinea l'Ufpp, la popolazione non deve adottare particolari misure di protezione.
Situazione radiologica
Nella notte tra il 3 e il 4 marzo 2022, la centrale nucleare di Zaporizhzhya, nel sud dell’Ucraina, è stata centrata da un colpo di mortaio che ha provocato un incendio nell’area dell’impianto. Secondo le autorità ucraine, nel frattempo l’incendio è stato domato. I reattori non sono stati danneggiati e la sicurezza dell’impianto non è stata compromessa. Non sono stati misurati valori di radioattività superiori alla norma.
La Centrale nazionale d’allarme (CENAL) segue da vicino la situazione in Ucraina ed è in costante contatto con l’AIEA. Come autorità competente e organo d’allarme della Svizzera, la CENAL riceve le informazioni ufficiali di quest’ultima.
Rifugi
Complessivamente, la Svizzera dispone di circa 365.000 rifugi privati e pubblici e circa 9 milioni di posti protetti per i suoi abitanti, che corrispondono ad un grado di copertura superiore al 100%. L’attribuzione della popolazione ai rifugi sarà resa nota quando la situazione nel campo della politica di sicurezza lo renderà necessario.
I cantoni sono responsabili di elaborare e aggiornare regolarmente il piano d’attribuzione dei rifugi. In situazioni normali i rifugi vengono utilizzati soprattutto per altri scopi, come cantine, depositi o locali per associazioni. In caso di bisogno possono essere commutati in breve tempo in rifugi per la protezione della popolazione.
La preparazione dei rifugi, come lo sgombero e l’equipaggiamento, avvengono solo su ordine delle autorità. I rifugi sono progettati in modo da permettere un soggiorno breve o lungo (da qualche ora fino a diversi giorni).
Scorte d’emergenza
La popolazione deve poter provvedere al proprio sostentamento per diversi giorni senza aiuti esterni. A tal fine l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) raccomanda di tenere delle scorte d’emergenza sufficienti per circa una settimana. Queste dovrebbero comprendere in primo luogo alimenti a lunga conservazione e 9 litri d’acqua per persona nonché i medicinali più importanti.
Informazione, allerta e allarme
In caso di pericolo concreto, le autorità allertano la popolazione per mezzo delle sirene e diramano le istruzioni di comportamento via radio e Alertswiss. A tal fine l’UFPP raccomanda di installare l’applicazione Alertswiss sul proprio smartphone.
Compresse allo iodio
Le compresse allo iodio vengono impiegate in caso di grave incidente in una centrale nucleare con fuoriuscita di iodio radioattivo. Esse impediscono alla tiroide di assorbire lo iodio radioattivo e servono a prevenire il cancro alla tiroide. In caso d’incidente, devono essere ingerite per tempo.
Nei comuni in un raggio di 50 km attorno agli impianti nucleari svizzeri, le compresse allo iodio sono distribuite a titolo preventivo a tutte le persone che vi soggiornano regolarmente. Le farmacie e le drogherie all’interno di questo raggio conservano una riserva di compresse allo iodio. In caso di perdita possono essere acquistate lì al prezzo di 5 franchi.
Nelle regioni oltre un raggio di 50 km da un impianto nucleare svizzero, i cantoni provvedono allo stoccaggio delle compresse allo iodio in modo da consentire l’approvvigionamento della totalità della loro popolazione in caso di evento grave. Attualmente le persone residenti all’esterno di questa zona non devono tenere scorte di compresse allo iodio.
In relazione alla situazione attuale, non vi sono scenari che rendano necessaria la distribuzione o l’assunzione delle compresse allo iodio. Attualmente la Confederazione rinuncia pertanto a ordinare misure di protezione previste per il caso di conflitto nucleare.