Chissà cosa avrebbe fatto oggi, di fronte all'emergenza ucraina, il "Baffo" Pinuccio Asta mobilitando la sua Busto. Anzi, è sbagliato: perché lo fa, perché il suo esempio, ciò che ha trasmesso ha lasciato il segno. Asta scompariva 5 anni fa, a 78 anni, lasciando la moglie Maria Luisa, i figli Roberto e Betty.
Era capace di raccogliere forze e fondi (più di un milione) con i Fioeu daa Stra Balon e la Radiantistica Bustese, per chi aveva più bisogno, ma anche di valorizzare le figure chiave della città, di vedere le eccellenze di Busto e di farle conoscere attraverso i premi da lui creati, dal Tau d'argento a Donna Più, senza trascurare l'ambito sportivo con il premio Chierichetti. Perché spesso i concittadini che brillano, non tengono a mettersi in mostra: non è nello stile bustocco.
Il "Baffo" ha sempre voluto invece indicare il loro esempio, perché è questo che fa la differenza. Anche questa è una lezione che lascia, assieme alla capacità di sorridere sempre. Com'è avvenuto quando fu organizzata una bellissima serata in sua memoria all'hotel Le Robinie. Con tanti personaggi, tutti amici, che l'hanno ricordato anche in un clima di allegria. Perché bisogna essere grati di avere vissuto quei momenti speciali per tanti anni.
Noi ricordiamo anche un gesto piccolo, ma non troppo. Quando Pinuccio Asta ricordava come gli atleti bustocchi venissero accolti alla stazione dalla città dopo successi straordinari. Un'abitudine che stava venendo meno. Lui in poche ore organizzò un'accoglienza pazzesca per Daniele Crosta, di ritorno da Sydney con il bronzo nel fioretto a squadre. Bastava avere l'idea ed era fatto: così era il Baffo.