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Cultura | 04 marzo 2022, 13:06

I lavori di Michela Pastori aprono le Visioni Viscontee al Castello

“Ho un appuntamento con il mio destino”, visitabile dal 5 al 27 marzo nella pinacoteca del Castello, inaugura la stagione espositiva del Comune di Legnano

I lavori di Michela Pastori aprono le Visioni Viscontee al Castello

Spetta a “Ho un appuntamento con il mio destino”, mostra di Michela Pastori visitabile dal 5 al 27 marzo nella pinacoteca del Castello, l’apertura della stagione espositiva del Comune di Legnano.

La personale della pittrice legnanese si snoda in un percorso dove si incontreranno le opere che abbracciano un arco temporale di oltre vent’anni; dall’astratto di fine anni ’90 al figurativo degli ultimi lavori realizzati, gli “Sguardi”. “Ho un appuntamento con il mio destino” non si limiterà a essere una sequenza statica di quadri; sarà una “rappresentazione” che include parole, proiezioni, sorprese luminose, interventi musicali e momenti di performance pittorica. Pastori stabilirà, infatti, un giorno alla settimana in cui i visitatori potranno assistere alla realizzazione di un’opera pittorica “luminosa”, ossia su plexiglass retroilluminato.

La mostra, che si inaugura a pochi giorni dall’8 marzo e rientra nelle iniziative del calendario per la Giornata internazionale della Donna, apre “Visioni Viscontee – Le stanze dell’arte”, il programma espositivo all’interno del Castello che vede coinvolti, nella prima fase, artisti prevalentemente legnanesi.

«Riapriamo gli spazi del Castello con la fondata speranza che, quest’anno, l’attività espositiva non si scontri più con le restrizioni che abbiamo conosciuto negli ultimi due anni per via dell’emergenza pandemica - spiega Guido Bragato, assessore alla Cultura -. Lo facciamo con una mostra di un’artista legnanese che va nel solco delle iniziative tenute nel Castello nella seconda parte del 2021 e che apre un percorso espositivo, le Visioni Viscontee. Voglio ricordare che l’apertura della mostra di Michela Pastori segue di qualche settimana l’inaugurazione di una sezione della collezione permanente del Castello, quella del materiale rinvenuto in loco e in città nell’arco di un secolo. Cominciamo quindi oggi, nel Castello, un’attività culturale che –confidiamo- possa estendersi a tutto l’anno per mettere a frutto le grandi potenzialità di questi spazi».

“Nel mio incarico dedicato alla valorizzazione dei luoghi di cultura della città non potevo che iniziare a immaginare un percorso che coinvolgesse uno dei luoghi simbolo di Legnano, il Castello Visconteo - dichiara Paolo Scheriani, consigliere incaricato Valorizzazione luoghi della cultura -. Questo sito unico è rimasto fin troppo tempo “silente”; adesso sta riacquistando una centralità culturale strategica sotto vari punti di vista. Con “Estate Viscontea”, l’anno scorso, abbiamo voluto dare un segnale preciso del ruolo che il Castello può rivestire. Adesso, con “Visioni Viscontee, aggiungiamo un tassello nel percorso che vedrà impegnati principalmente artisti del territorio. Abbiamo voluto fare qualcosa in controtendenza andando noi stessi a cercare le eccellenze che vivono e producono le loro opere nella nostra Città; li abbiamo coinvolti nel progetto creando un dialogo inusuale tra artisti e amministrazione, un dialogo che punta a dare loro risalto e a rendere visibile il loro lavoro. Questo perché abbiamo molto a cuore chi produce arte e cultura, dato che la creazione di valore alza la qualità della vita di tutte le persone che la fruiscono. Gli artisti sono un bene prezioso per la città in cui vivono e lavorano e devono sentirsi accolti e considerati. La programmazione sarà un flusso continuo di mostre ed eventi a queste collegati che farà del Castello un punto di riferimento per tutto il territorio».

Michela Pastori, nata a Busto Arsizio ma legnanese da tempo, ha frequentato il liceo artistico “Candiani” negli anni Ottanta. Dal 1987, e per quattro anni, ha frequentato lo studio di restauro della fiorentina Rosetta di Ruggero, docente di materie plastiche al “Candiani”; un’esperienza che le permette di inserirsi nel mondo della pittura su commissione e di cominciare collaborazioni con architetti e committenti privati. Sono gli anni in cui si dedica al “trompe l’oeil”, interventi pittorici direttamente su pareti, soffitti, porte, tavoli, vetrate, a volte anche pavimenti. Con la fine degli anni Novanta abbandona questo genere di pittura per provare a realizzare un sogno accarezzato sin da bambina, disegnare abiti e partecipare con una vera e propria collezione a un workshop creato per artisti emergenti a New York. Il risultato è una collezione di capi spalla imbottiti disegnati sulla linea dei kimono delle geishe, che incontra un successo tale, specie oltreoceano, da riuscire a realizzare altre quattro stagioni. Nel frattempo Pastori arriva a esporre in diversi locali e in abitazioni private, sia negli Stati Uniti sia in Italia, le sue opere pittoriche e le installazioni luminose. Nel 1998 inizia un percorso di pittura astratta, forse uno sfogo dopo anni di verismo forzato dal linguaggio del trompe l’oeil, in cui fa uso di vetroresina, materiale apprezzato per le sue caratteristiche di malleabilità e la trasparenza. Pastori definisce questi lavori installazioni luminose: sono opere realizzate in vetroresina mischiata con colori, porporine o dipinte in un secondo momento e poi illuminate. All’alba del Duemila comincia anche a fare uso di materiali di scarto per costruire lampade con palle di plastica recuperata dall’interno dei fusti della birra, pannelli luminosi realizzati con pezzi e trucioli di plexiglass, specchi retroilluminati ritrovati tra i ritagli da eliminare di un vetraio, pannelli di legno dipinti a formare mosaici di diversi spessori e misure attraverso i quali la luce si muove giocando. Il ritorno, dopo anni, al figurativo segna il desiderio di nuove sfide, la ricerca delle espressioni, il contatto visivo con i personaggi delle sue opere, la bellezza del sostenere uno sguardo, il mondo che vi è celato. Le donne, raffigurate nelle ultime opere, soddisfano la ricerca del sentimento che sta dietro lo sguardo e di una bellezza data dall’imperfezione e dall’unicità. Le donne stimolano la sua ricerca in forza della loro complessità e curiosità.

Per “Visioni Viscontee”, dopo Michela Pastori, le sale del Castello ospiteranno le personali di Salvatore (Depsa) De Pasquale, Fabio Scatoli e Daniele Biaggi, primi autori di un percorso che proseguirà oltre il 2022. Quanto all’altro spazio espositivo comunale, dopo “Il mondo in trasformazione” Palazzo Leone da Perego ospiterà in aprile “Illusione cosmica” di Pietro Pinnarò e, a giugno e luglio, un maestro dell’illustrazione del secondo ‘900, Guido Crepax.

“Ho un appuntamento con il mio destino” sarà aperta sabato e domenica negli orari 10.00-12.30 e 15.00-18.00. Ingresso gratuito, obbligo di green pass e di mascherina per tutta la permanenza in mostra.

Redazione

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