Ieri sera, durante la discussione e il voto sul bilancio preventivo 2022-2024, il capogruppo del Pd, Maurizio Maggioni, era stato laconico: «Dobbiamo porci degli obiettivi precisi, ciò non avviene su punti rilevanti. Su verde e mobilità sostenibile interventi spot». Da qui il voto contrario del Partito Democratico (unica forza politica a dire no).
All'indomani del voto in sala consiglio, Maurizio Maggioni riprende e allunga il discorso: «Abbiamo constatato che rispetto alle nostre posizioni ben definite e chiare da tempo circa la necessità di impostare strategie per obiettivi, le previsioni pluriennali del sindaco Antonelli sono inadeguate. Soprattutto per quanto concerne le politiche territoriali ed infrastrutturali.
Mentre abbiamo giudicato positivamente il fatto che sul fronte dell’inclusione sociale si stia predisponendo una politica mirata che dovrebbe implicare in futuro la costruzione di interventi e progetti partecipati anche per quanto riguarda i giovani, abbiamo invece dovuto constatare che le problematiche territoriali, ambiente, verde, rifiuti, sostenibilità e qualità dell’abitare, non vedono il rinnovamento che noi abbiamo proposto ai cittadini nel nostro programma.
Siamo ben lontani da una progettualità coerente e in qualche caso addirittura vediamo azioni che la contrastano. È il caso degli interventi occasionali ed episodici dei progetti nel centro (Borri, Conventino, via Roma e Casa Bossi) e dello sviluppo abnorme dell’asse del Sempione.
Abbiamo anche ribadito la necessaria valorizzazione della visione intercomunale con la proposta di tematizzare l’area Malpensa nella prospettiva di giungere alla proposizione di un Piano d’Area».
Poi la replica a Emanuele Antonelli sul tema della “collaborazione”. «Il sindaco domanda polemicamente cosa intendiamo per collaborazione. Il concetto di collaborazione è cosi chiaro ed impegnativo che non può essere usato impropriamente. Noi rappresentiamo le istanze di quella parte di cittadini che ci hanno sostenuto e che vogliamo interpretare al meglio: la piena funzionalità del confronto all’interno degli organi istituzionali deve essere garantita per rispettare il diritto di ogni gruppo e soprattutto perché qualifica il lavoro dell’Amministrazione nel suo insieme. Non ci sono stati patti, se non la richiesta della massima funzionalità degli organi consiliari, e non abbiamo motivo per proporli».