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Busto Arsizio | 31 dicembre 2021, 13:30

Poste, ultimo giorno di lavoro per Ignazio Brugnone dopo 43 anni: «Grazie al rione, mi ha dato tanto»

Ha iniziato a 21 anni nell'ufficio di Sant'Edoardo a Busto Arsizio e oggi qui chiude il suo percorso professionale da direttore: «Il quartiere è cambiato. Noi ci siamo sempre stati anche durante la pandemia»

Ultimo giorno di lavoro per Ignazio Brugnone

Ultimo giorno di lavoro per Ignazio Brugnone

Il suo primo giorno di lavoro è stato qui, nell'ufficio postale di Sant'Edoardo a Busto Arsizio. Così è accaduto per il suo ultimo, 43 anni dopo e prima della meritata pensione.

È un San Silvestro veramente speciale per Ignazio Brugnone. Non solo la giornata conclusiva del 2021, bensì quella di un lungo cammino professionale nelle Poste Italiane: in viale Alfieri entrò a 21 anni, ne esce da direttore dopo aver fatto anche esperienze in altre sedi come ad Olgiate. Ha trascorso in tutto ben 18 anni in questo ufficio postale, in questo rione.

«È un quartiere che mi ha dato tante soddisfazioni, professionali e personali - rileva Brugnone - È cambiato tanto, ormai ha più di 10mila persone ed è come un piccolo paese».  Com'è mutato il lavoro alle Poste, e questi ultimi due anni di pandemia sono stati delicati: «Siamo rimasti aperti, l'unico ufficio che non ha mai chiuso per Covid - sottolinea - Devo ringraziare i miei collaboratori non solo per avermi supportato in tutti questi anni, ma per l'impegno in questi ultimi in particolare».

Oggi un brindisi veloce, anche per stemperare l'emozione. La festa, quella vera, è già avvenuta: una cena tutti insieme. 

E che cosa farà ora? «Devo riorganizzarmi - spiega - Una cosa che voglio fare è prendere in affitto una casa in Sicilia, con un giardino per far correre Audrey». Audrey è la sua cagnolina. Ignazio ha due figli, Massimo e Giuseppe. Il primo noto anche per il suo impegno politico (è stato consigliere comunale a Busto). Strada che non tenta per ora papà, pur sensibile alle questioni civili e al tema della legalità su cui Massimo si è tanto battuto: «Magari nel sindacato mi impegnerò, questo sì». 

Certo, oggi chiudere la porta dell'ufficio per l'ultima volta ha fatto venire un po' di magone a chi gli era vicino, ma se ne apre un'altra, quella della sua nuova vita.

Con un angelo che veglia, sempre, al suo fianco: la sua Celestina, scomparsa troppo presto, una donna speciale che molti hanno conosciuto e apprezzato per la sua professionalità e la sua umanità in tribunale.

Ma. Lu.

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