Mattia è un vero campione, non solo perché sulla tuta della nazionale spicca la medaglia d’argento conquistata a Dubai. Quella ancora più sfavillante, se possibile, è la generosità, infatti lui ci rivela subito l’arma segreta per diventare vicecampione mondiale di parakarate: «Sono andato là con il solo scopo di divertirmi e far divertire gli altri».
Sembra facile così l’impresa di Mattia Allesina, bustocco. E la generosità continua a palesarsi: «A chi dedico la medaglia? Alla mia famiglia, alla mia fidanzata Beatrice, a tutti gli amici e alla nazionale che mi ha accolto». Prima ancora, «al mio maestro che ha dato tutto se stesso per farmi arrivare a questo risultato». Rolando Gaido ha colto il potenziale di questo atleta, che fin da 12 anni ha cominciato ad apprezzare il karate. Solo sul finale si concede: «E la dedico anche a me».
Da questo racconto, arriva un’altra conferma: anche quando un atleta sembra aver agguantato un titolo individuale, dietro c’è un team ancora più vasto di quanto si possa pensare.
Mattia lavora, ma non si è mai risparmiato sugli allenamenti: «Sì, ho fatto tantissimi sacrifici. Se a un ragazzino che si avvicina al karate lo consiglierei? Certo, e gli direi di partire piano, rimanere concentrato e avere sempre fiducia».
Tanti gli amici di Busto che hanno esultato per lui da Dubai, quando è balenata la notizia. Tra di loro, il suo primo tifoso, Orazio Tallarida: una profonda amicizia, cementata anche dalla fede interista. Tanti festeggiamenti per Mattia, che però guarda già avanti: «Il prossimo obiettivo? Gli Europei di Istanbul il marzo-aprile dell’anno prossimo». Ma non si riposa mai il nostro campione? «No no, bisogna tornare alla carica e mirare verso l’obiettivo. Andare là e vincere».
Sempre divertendosi come primo impegno? «Sì, ma questo è l'anno dell'Italia! Bisogna andare avanti».