La Conferenza dei Rettori delle Università italiane, il Crui, ha chiamato a raccolta questa mattina, 12 novembre, a Roma, ministri, esperti ed istituzioni per un convegno intitolato "Università: per un Paese a prova di futuro", sul ruolo fondamentale degli atenei per il Pnrr e per la ripartenza dell'Italia.
All'evento, oltre al presidente dei Crui e rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta sono intervenuti anche il commissario europeo Paolo Gentiloni, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, i ministri Mara Carfagna, Vittorio Colao, Cristina Messa, la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza, il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina e il vicepresidente di Confindustria con la delega al Capitale Umano, il varesino Gianni Brugnoli.
Obiettivo dell’iniziativa: riposizionare l’Università al centro del dibattito pubblico quale forza propulsiva della ripresa economico-sociale e definire il contributo che l’Università può dare alle diverse misure del PNRR: fattore abilitante e trasversale rispetto ai grandi cambiamenti in atto.
In platea anche il rettore della Liuc di Castellanza Federico Visconti, il quale ha dichiarato, a proposito di uno dei temi centrali emersi durante il convegno, ovvero il rapporto tra università e imprese, ha dichiarato che «se vale per le Università italiane, vale ancor di più per la Liuc, che ha le imprese nel proprio Dna. L’evento è stato un’occasione di confronto, con un messaggio forte: per essere “a prova di futuro”, dobbiamo proseguire sulla strada degli investimenti in ricerca, in innovazione didattica, in legami forti con le imprese e il territorio. Come ha detto Carlo Bonomi nel suo intervento: non ci sarebbe Google se non ci fosse stato Stanford».
«Il futuro dell’Italia si gioca anche sulla relazione tra formazione accademica e mondo della produzione - ha detto invece l'ex presidente di Univa Brugnoli, secondo quanto riportato dalla pagina Facebook di Confindustria - per questo è importante mettere a fattor comune le “connessioni intelligenti” tra talenti, nelle università e nelle imprese. Il PNRR aumenterà la collaborazione tra università e imprese, e noi abbiamo il dovere, insieme, di rendere sistematiche le tante collaborazioni che avvengono nel nostro Paese».