Intervento di Gianluigi Paragone, questa mattina in piazza Libertà a Gallarate, equamente diviso tra dure prese di posizione e speranze rispetto ai risultati del prossimo voto amministrativo. Il senatore, fondatore di Italexit, è arrivato nella città dei due galli per sostenere la candidatura a sindaco di Tiziano Fracchia. Affiancato dall’aspirante primo cittadino, circondato da sostenitori e candidati, Paragone ha sferrato attacchi in più direzioni. A partire da quelle che portano a Roma, al Movimento Cinque Stelle e alla Lega.
«Siamo – ha affermato – la forza contraddistinta dalla maggiore radicalità verso un sistema meschino». Nel mirino innanzitutto le norme su green pass e tamponi ma anche movimenti e partiti che stanno al Governo, un Governo «…retto da forze che avevano partecipato alla campagna elettorale dicendo cose completamente diverse rispetto a quelle che stanno facendo». Citati i rapporti con il Partito Democratico, il no all’euro, il sostegno a Mario Draghi che, ha affermato il candidato sindaco a Milano, «…per dirla con Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica, è un vile affarista».
Di qui il valore, non solo amministrativo, del voto locale. «A Roma devono capire che si sta uscendo dalla democrazia. Anche a Gallarate la Lega deve prendere una legnata, anche qui dove si sente forte, dove si sente forte il centrodestra. L’appoggio a Fracchia è, dunque, totalmente politico» ha rivendicato Paragone, prima di ricordare le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la città nel recente passato.
Fra una bordata e l’altra, un promemoria ai suoi sul green pass: «Ricordate che per andare a votare non ce ne sarà bisogno. Ci mancherebbe solo questa paura».