E’ un quadro disastroso quello che ne esce dall’incontro di un delegazione del sindacato di polizia locale con il commissario cittadino della Lega, Cristiano Angioy Viglio che si è tenuto questa mattina. A tracciare le condizioni di lavoro degli agenti è stato Alessandro Conte del Sulpl (sindacato unitario lavoratori di polizia locale) che ha sviscerato tutti i problemi della categoria.
Partendo dal più preoccupante: «Non abbiamo un’assicurazione che copre i danni causati da terzi da ottobre del 2020 _ dice Conte - Una spesa di 50 euro all’anno ad agente che è stata tagliata con la motivazione che non ci sono soldi. Che è la stessa frase che ripetono come un mantra per qualsiasi cosa». Per le divise di servizio «che non vengono cambiate da 5 anni e c’è chi se l’è ricomprata da solo». Per il parco mezzi «ci sono auto senza sirene, altre con i fari rotti, le gomme lisce e poi tre moto che invece si mantengono pur non essendoci piu’ agenti motociclisti. Dobbiamo ringraziare la Tre Valli se le auto sono state sistemate questa settimana, per non fare brutta figura». Garantire la sicurezza in queste condizioni è difficile: «Non abbiamo piu' il sistema di videosorveglianza e le telecamere in funzione sono talmente datate che non consento il riconoscimento di persone e mezzi».
Agenti abbandonati dall’amministrazione, sempre secondo Conte, anche in piena emergenza Covid. «Avevamo solo dieci mascherine Ffp2 a disposizione e dovevamo motivarne l’utilizzo, piuttosto che i tamponi che gli agenti si sono dovuti pagare da soli dopo essere venuti a contatto con soggetti positivi. Abbiamo lavorato in condizioni incredibili: gli uffici venivano puliti una volta ogni quattro giorni ma solo per due mesi, i mezzi sono stati sanificati sette volte in nove mesi. E alla fine nemmeno un grazie, nemmeno un segno di riconoscimento per essere stati in prima linea da soli. Perchè non solo i cittadini si sono sentiti abbandonati, anche noi non avevamo indicazioni».
Episodio emblematico che cita il sindacato è quello dell’arresto di un cittadino libanese, a maggio di quest’anno, «che ha sputato sugli agenti, li ha malmenati e ha fatto i suoi bisogni fisiologici in cella. Il tutto davanti alle persone che quella mattina erano negli uffici, perché gli spazi del comando di via Sempione non sono a norma e nessuno è nemmeno venuto a pulire. Altrettanto emblematiche sono le domande di mobilità inoltrate dagli agenti per andarsene dal comando di via Sempione: 31 solo nel 2019. Persino uno dei sette nuovi agenti appena assunti ha già abbandonato e uno è in ufficio».
«E’ tutto assurdo – ha detto Viglio - Hanno mantenuto l’assicurazione per i politici, ma non per chi lavora ogni giorno a contatto con situazioni di pericolo. La sicurezza non può essere gestita in questo modo e la mancanza di risorse non può essere usata come giustificazione. Per noi sarà prioritaria».