Il Parco Alto Milanese è una delle bellezze del territorio di Legnano, che abbraccia anche Busto e Castellanza. Un’area verde molto estesa, un autentico polmone per la comunità, dove si alternano momenti di gioco, sport, iniziative culturali e sociali.
Purtroppo il Pam è spesso oggetto di incuria da parte degli incivili e sui social emergono le situazioni di scempio e abbandono di rifiuti. Ma ci sono anche le azioni dei volontari che spinti dall’amore per il parco, si armano di guanti e sacchetti ed iniziano un lavoro di raccolta che restituisce al verde “il meritato decoro”.
Ne parliamo con Davide Turri, presidente del consorzio Parco Alto Milanese, che ne ha sempre seguito con un occhio interessato le vicende, creando anche una pagina facebook “Sentieri e parole, le storie del Parco Alto Milanese”.
Dottor Turri, qual è la situazione attuale del parco?
«In questi mesi sono state fatte pulizie dal Consorzio e dai Comuni, altre devono essere realizzate. Un esempio, sono i pali della luce a terra da oltre venti anni, simbolo di degrado che presto toglieremo.
Accanto a questo è ammirevole l'impegno dei cittadini e dei frequentatori del parco. Cito la signora Graziana ma penso anche ai tanti volontari che senza dare evidenza si prendono cura del parco raccogliendo rifiuti e segnalandoci cosa non funziona.
Grazie alle segnalazioni c'è chi è stato visto scaricare rifiuti ed è stato rintracciato dai vigili, oppure il giorno di Pasqua in tempo reale è stato spento sul nascere un incendio nel bosco, grazie alla collaborazione essenziale dei nostri fruitori».
Quali sono le situazioni più critiche che state affrontando?
«Senza dubbio l'abbandono di macerie, scarti edili e amianto. Molto viene tolto dal servizio di pulizia del Parco, ma una parte consistente richiede smaltimenti speciali ben più lunghi e onerosi».
Come si può partecipare attivamente alla cura e conservazione del parco?
«Stiamo programmando delle pulizie straordinarie con i cittadini e più di un’associazione ci ha chiesto di prendere in carico una parte di bosco, cosa che comporta passaggi amministrativi che stiamo mettendo a punto. In generale, è bello vedere che si passa dalla segnalazione all'azione da parte di persone, mentre passeggiano nel parco. Recentemente anche a me è capitato di raccogliere rifiuti mentre corro. Vado più piano ma ci guadagna l'ambiente».
Ci sono sufficienti controlli su territorio? Cosa si potrebbe pensare per sensibilizzare ulteriormente i cittadini?
I controlli vengono fatti dalla protezione civile di Legnano, oltre che dai corpi di polizia locale anche mediante fototrappole. Credo che il parco sia oggettivamente una delle aree verdi della nostra zona più controllate, ma questo non ci lascia esenti da abbandoni di rifiuti e maleducazione, data anche la notevole estensione di 370 ettari. Presto arriveranno delle telecamere nei punti più sensibili, un sistema innovativo per un Plis (parco locale di interesse sovracomunale) come il nostro.
Accanto a questo, dov'è possibile, stiamo rinnovando le sbarre ai percorsi. Saranno realizzate con una dimensione doppia rispetto all'attuale, per evitare che possano essere scardinate. Vogliamo anche studiare una convenzione per la raccolta dei rifiuti speciali da smaltire, mentre degli altri abbiamo appena rinnovato il servizio».
«Ma la chiave di volta è lavorare sulle persone e sull'educazione ambientale - conclude il presidente Turri - In questa direzione va l'installazione artistica “Segnali umani” fatta con il liceo artistico di Busto, in collaborazione con la sezione di “Legambiente Busto Verde”. Credo sia efficace anche valorizzare e spiegare meglio le qualità del parco e i punti caratteristici, la fauna e la flora per una fruizione consapevole e più rispettosa dell'ambiente».