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Attualità | 28 luglio 2021, 08:00

«Mai avrei pensato»: la notte più lunga per il lago di Como

Il post del sindaco di Cernobbio, il dolore e lo sconcerto ma anche la dignità e la capacità di reagire tutti insieme

Una delle immagini di devastazione postata dal sindaco di Cernobbio Matteo Monti

Una delle immagini di devastazione postata dal sindaco di Cernobbio Matteo Monti

«Mai avrei pensato di trovarmi ancora una volta in una situazione difficile...» sono le parole postate dal sindaco di Cernobbio, Matteo Monti, alla vigilia di una notte che si preannunciava lunga, lunghissima.

Dopo che la furia dell'acqua ha colpito nuovamente in poche ore il lago di Como (LEGGI QUI), c'è una sensazione di assedio e paura, ma anche di grande dignità. Negli occhi le immagini di quella fanghiglia rapida e precisa che travolgeva tutto, nelle orecchie il cupo brontolare dei tuoni che ancora si è affacciato con l'allungarsi della sera.

Ci scrive un amico: «Cernobbio ed il lago in ginocchio. Speriamo che questa notte non ci riservi altre sofferenze. Le previsioni sono preoccupanti».

È una preoccupazione che ci tocca tutti, perché questi luoghi fanno parte di noi e perché nessuno può sentirsi al sicuro. Pochi giorni fa, Gallarate e Cassano scosse da un temporale violento (LEGGI QUI), nella stessa parte della giornata a Busto poche gocce venivano riservate, ma il pensiero proprio ai sottopassi allagati della città poche settimane fa ricorda che è solo questione di turni.

Fa male, ciò che sta accadendo a pochi passi da noi, al lago di Como tutto, ma forse Cernobbio tocca ancora più a fondo. Perché è la località che deve essere impeccabile, che ospita l'esclusività di Villa d'Este, i forum Ambrosetti con cui si sono visti vicini le donne e gli uomini più importanti del mondo, la pacatezza elegante e attiva di Villa Erba e attorno tutto sembra cercare di adattarsi a questa cornice ordinata e virtuosa.

In poche ore, tutto capovolto da quelle sequenze devastanti e da altre immagini di strade, case e aziende allagate. «Nessun danno grave, si va avanti» rassicura un'altra amica via Whatsapp. Si pensa anzi a soccorrere chi ha sofferto di più.

Si va avanti, insieme.

«Oggi è stata per me e tutti i cernobbiesi una giornata da ricordare - racconta ancora il primo cittadino di Cernobbio - credo di averla affrontata nel miglior modo possibile, vi garantisco che più di così non si riusciva a fare! Più di 200 chiamate e 300 messaggi, avrei voluto rispondere a tutti ma credetemi in alcuni momenti ero frastornato nel tentativo di capire dove intervenire per bloccare il disastro che c'era!». Non è un messaggio disperato, quello di Monti: «Ho appena terminato una riunione coi miei tecnici, che ringrazio, pronti per affrontare la giornata di domani... Forza ce la faremo!».

Siamo tutti frastornati in queste ore e sussultiamo al vento che accelera quest'estate più che mai, alla pioggia che si fa furibonda. Di colpo, pensiamo al lago di Como, alle strade percorse tante volte ammirando il paesaggio pacifico, a volte anche tempestoso. Ma non così, non in preda a quella che chiamiamo per comodità o vigliaccheria furia della natura. Perché lo sappiamo, se abbiamo minimamente ascoltato gli scienziati ce lo siamo detti in tutte le salse che quella furia è legata a noi. 

È una notte così lunga, ad ascoltare ogni rumore, e la luce del giorno non ci ha messo al riparo, ancora. Eppure è stato proprio nella notte che lo chef di Cernobbio Davide Caranchini ha scritto così: «Rialziamoci».

Marilena Lualdi

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