Sono un centinaio, ma le persone continuano ad unirsi alla colorata manifestazione che si sta tenendo in questo momento in piazza Monte Grappa. Organizzato da Arcigay Varese e appoggiato dalle istituzioni, il presidio serve per accendere i riflettori sulla legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo, il cui iter di approvazione è fermo al senato.
«Siamo qui, come in moltissime altre piazze in Italia, per chiedere che il ddl Zan prosegua il suo percorso - ha detto Giovanni Boschini, presidente Arcigay Varese - E' dal 1996 che il nostro Paese cerca di votare questa legge che punisca i crimini d'odio basati sull'orientamento sessuale e l'identità di genere e tutte le volte bisogna discutere. E' una legge di civiltà che serve al nostro Paese ed è ora che l'Italia si adegui al resto d'Europa. Vogliamo questa legge».
In piazza, insieme ai rappresentanti delle comunità Lgbt, anche le istituzioni: il sindaco di Varese Davide Galimberti insieme a quello di Comerio Silvio Aimetti, il consigliere regionale Samuele Astuti, quello varesino Enzo Laforgia (Progetto Concittadino) e il segretario PD Luca Carignola.
Al microfono i rappresentanti delle diverse comunità che compongono Arcigay Varese. Zen Bertagna è intervenuto per la rete trans: «Siamo la comunità che statisticamente subisce maggiore violenza fisica e verbale e che continua ad essere identificata come disforica e patologica, degenerata e invisibile. La minoranza di una minoranza, la più discriminata dei discriminati».