L’idea di Sartorato: «Una vera e propria mensa per il Comune»

Nei giorni scorsi la giunta ha approvato uno schema di convenzione che consentirà a bar e ristoranti di fornire il servizio mensa ai dipendenti comunali (leggi qui).

La notizia è l’occasione per Fausto Sartorato, sindacalista di Adl, di tornare a chiedere che Palazzo Gilardoni si doti di una vera e propria mensa. Un’opportunità di cui – ricorda – si era discusso diversi anni fa.

«La convenzione approvata – osserva Sartorato – è una buona iniziativa per tutti i lavoratori, sia per quelli del Comune, sia per i dipendenti delle aziende che seguiranno la stessa strada. Anzi, forse è anche un po’ tardiva. È sicuramente un modo per consentire a tutti di pranzare in maniera più dignitosa».

Per il sindacalista, però, «al di là della situazione di emergenza, anche il costo dovrebbe essere quello di una mensa, visto che il valore del buono pasto è quello che è».

Ecco perché, a suo dire, «il Comune dovrebbe valutare seriamente la possibilità di dotarsi di una mensa. Una decina di anni fa, le Rsu comunali avevano affrontato l’argomento con l’amministrazione. Allora, era stata individuata come possibile soluzione l’edificio che ospita anche il centro per l’impiego, vicino ai Molini Marzoli. Alla fine, però, non se n’è fatto più nulla».

A distanza di molto tempo, Sartorato rispolvera l’idea: «Con una mensa, il costo del pranzo sarebbe di uno o due euro, come avviene negli ospedali o nelle fabbriche che ne sono dotati. Perché non fare lo stesso anche a Palazzi Gilardoni? I lavoratori avrebbero un pasto più completo e ci sarebbe un risparmio per lo stesso Comune».