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Busto Arsizio | 05 aprile 2021, 21:00

«Crediamo alla rinascita». Al lavoro per il festival fotografico europeo

L’Afi a Busto si sta prodigando per la realizzazione della nona edizione tra maggio e giugno, con molti appuntamenti sul territorio: «La speranza è che la situazioni migliori al punto di dar vita a tutto»

Tathali (Nepal) di Patrizia Wyss

Tathali (Nepal) di Patrizia Wyss

«Alla rinascita noi ci crediamo, ed è per questo che abbiamo lavorato moltissimo per la realizzazione del 9° festival fotografico europeo; noi siamo pronti, ora resta solo da capire se potremo dare vita a ciò che abbiamo in programma».

Secondo le parole di Claudio Argentiero, dunque, è tutto pronto per la partenza dell’edizione 2021 del festival fotografico europeo tra maggio e giugno: moltissimi appuntamenti sul territorio, che prevedono anche la presenza di ospiti internazionali di prestigio.

Il programma

 «Abbiamo preparato oltre 30 mostre – prosegue Argentiero – e l’intenzione dell’Archivio Fotografico Italiano è quella di ripartire con un evento di grande valore come lo è il festival. Le collaborazioni con i cinque comuni che dovrebbero ospitare gli eventi ci sono già, le sale già decise e gli incontri già fissati; la speranza è quella che la situazione migliori al punto tale da poter dare vita a tutto quello che abbiamo progettato».

Il programma realizzato dall’Afi è indubbiamente ricco e di prestigio, le mostre che dovrebbero aprire le porte nel mese di maggio contengono opere di autori internazionali e per il mese di giugno sono stati previsti numerosi incontri con autori e ospiti importanti provenienti anche dall’estero.

L’iniziativa, inoltre, gode del patrocinio dei comuni di Legnano, Busto Arsizio, Castellanza, Olgiate Olona e Castiglione Olona, che hanno concesso numerosi spazi sul proprio territorio per esporre le opere selezionate dall’associazione.

Nei vari comuni che ospiteranno le mostre, sono stati previsti diversi percorsi che includono tematiche e linguaggi fotografici diversi, opere di autori internazionali provenienti anche da collezioni private, proponendo percorsi visivi articolati, aperti alle più svariate esperienze espressive.

Le proiezioni e gli incontri serali sono stati organizzati, visto le restrizioni, ove possibile all’aperto, e l’associazione ha già studiato numerose soluzioni per venire incontro al contingentamento degli ingressi e alle restrizioni che potrebbero essere necessarie a causa della pandemia. Si tratta, dunque, di un progetto culturale e artistico dedicato alla fotografia storica, moderna e contemporanea, che a fronte delle mostre prevede anche conferenze, proiezioni, presentazione di libri, workshop e iniziative site specific, che andranno ad arricchire l’esperienza di chi vi parteciperà.

Scoprire il territorio

Il festival fotografico europeo ha, infine un’ulteriore finalità, quella di valorizzare il territorio anche attraverso la scoperta di immagini d'archivio e campagne contemporanee.

«Noi ci crediamo e ci stiamo provando – conclude Argentiero – anche perché il festival serve per far capire ai visitatori cosa sia realmente la fotografia e il linguaggio fotografico, tra una foto che vuole comunicare a chi la vede un messaggio e un selfie scattato con il cellulare».

E precisa: «In questi mesi abbiamo lavorato molto, ma sempre in maniera virtuale; adesso la voglia di ripartire è tanta, noi siamo pronti con i chiodi e il martello in mano per allestire le mostre, speriamo che il covid ce lo permetta».

Loretta Girola

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