«No a qualsiasi accordo con Partito Democratico e Movimento 5 Stelle». Lo afferma Cosimo Cerardi, segretario della sezione di Busto Arsizio del Partito Comunista Italiano.
Se la lista La Sinistra Chiara ha deciso di non partecipare al confronto tra le realtà di centrosinistra in attesa che si delineino tutte le forze in campo (leggi qui), il Pci – che sostiene a sua volta la candidatura di Chiara Guzzo – è più categorico.
Cerardi cita Berlinguer: «I comunisti sono persone serie». E spiega: «Alle telefonate e mail, a proposte d’incontro che a vario titolo ci sono pervenute in questo periodo, rispondiamo che pur rappresentando una forza politica con “limitata massa critica”, elettoralmente parlando, la sezione di Busto intende mantenere la posizione politica nazionale del partito». Niente accordi con Pd e 5 Stelle, dunque.
Cerardi si sofferma «sull’invito all’iscrizione all’anagrafe antifascista» da parte dei candidati sindaco Amanda Ferrario e Maurizio Maggioni. «Vicenda singolare – dice – perché fatta, in pratica, in piena campagna elettorale. E singolare perché arriva da due candidati espressione di Pd e 5 Stelle, promotori di due referendum costituzionali» di cui Cerardi ha un’opinione a dir poco negativa.
«Quello renziano – afferma – nella formulazione aveva una strutturale inadeguatezza costituzionale. Quello dei 5 Stelle, dietro la bandiera populistica della riduzione delle spese, ha voluto nascondere un attacco alla rappresentatività ai territori».
Il segretario cittadino del Pci non è poi convinto della costituzione di “un’anagrafe antifascista”: «Come cittadini, si è iscritti all’origine all’anagrafe della Repubblica Italiana che di per sé è antifascista, perché la nostra Repubblica è nata e fondata sull'antifascismo. Era quindi il caso di proporre un’altra linea per l’antifascismo: dare vita ad una normativa più stringente nell'applicare le leggi vigenti a proposito del perseguimento di associazioni e formazioni politiche che si ispirano al fascismo».