L’assemblea dei soci ha dato il via libera al salvataggio e rilancio di Accam. O meglio, lunedì sera, con l’approvazione del progetto di ristrutturazione dei debiti e risanamento, è iniziato il percorso che porterà a una nuova società per la gestione del ciclo dei rifiuti che coinvolge Amga (tramite Ala) e Agesp, con l’impegno operativo di Cap Holding. Per il momento la Newco sarà partecipata al 60 per cento da Ala e al 40 da Agesp.
Il piano è stato votato da Busto Arsizio e Legnano mentre, tra i grandi Comuni, Gallarate ha deciso di astenersi.
Si allontana così definitivamente il rischio del fallimento, che negli ultimi tempi era sembrato tutt’altro che remoto.
L’astensione di Legnano in occasione dell’ultima assemblea (leggi qui) – che aveva acceso anche il Consiglio comunale della città del Carroccio (leggi qui) – teneva infatti ancora in bilico la situazione.
Il presidente di Accam Angelo Bellora e il sindaco di Busto Emanuele Antonelli avevano ripetuto più volte che lo spegnimento immediato dell’inceneritore sarebbe coinciso con la fine della società.
Questo non accadrà: l’inceneritore di Borsano dovrà tornare a essere un termovalorizzatore, coinvolto nel percorso verso l’economia circolare.
Il voto di questa sera è arrivato dopo il vertice in Regione della scorsa settimana (probabilmente decisivo per sbloccare definitivamente la situazione) tra l’assessore all’Ambiente lombardo Raffaele Catteneo e i rappresentanti dei Comuni soci e delle società coinvolte nell'operazione.
