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Legnano | 12 marzo 2021, 11:09

Legnano riparte dall'Olona: così fiorirà l'area Bernocchi

Presentata la convenzione ex Bernocchi–ex Mottana con il via alla sistemazione idraulica del fiume: un progetto anche naturalistico e culturale. Nuovi edifici e una piazza, un parco Bio Archeologico e avanti le piste ciclabili:«Preziose, in un poco più di due mesi 23mila passaggi di ciclisti»

Il sindaco Lorenzo Radice, che ha presentato la metamorfosi dell'area con l'assessore Lorena Fedeli

Il sindaco Lorenzo Radice, che ha presentato la metamorfosi dell'area con l'assessore Lorena Fedeli

Un'area dismessa che rinasce, con il suo fiume. L'Olona elemento sempre più da valorizzare, come ha detto oggi il sindaco di Legnano Lorenzo Radice. E motore culturale, ha ricordato l'assessore Lorena Fedeli.

Con la firma fra Comune di Legnano e proprietari dell’area della convenzione urbanistica “protocollo d’intesa ambito AT5” (ex Bernocchi – ex Mottana) può partire il percorso per attuare il progetto di sistemazione idraulica e spondale del fiume Olona, prima fase del recupero delle aree dismesse. Dovranno infatti essere demoliti degli edifici, primo passaggio necessario: poi avverrà la sistemazione, che - ha detto Fedeli - sarà di tipo naturalistico. L'obiettivo non è infatti di canalizzarlo, ma naturalizzarlo: probabilmente tra la primavera avanzata e l'estate, dipende dai tempi delle autorizzazioni. 

Il sogno dell'Olona

«Ci sono tante aree dismesse - ha ricordato Radice - operazioni complesse. Partiamo da questa, io vorrei appunto valorizzare sempre più l'Olona, renderlo più fruibile, con il sogno di poter mettere i piedi a bagno». 

Fuori dal libro dei sogni, con obiettivi chiari, ha ribadito l'assessore Fedeli. Importante anche la mobilità sostenibile: dai monitoraggi, ci sono stati oltre 23mila passaggi di ciclisti e qui entra in campo il progetto regionale, che arriva fino in Svizzera. Previsti due ponti ciclopedonali.

Il progetto - ha spiegato il Comune - verrà attuato in due stralci funzionali a seguito dell’ottenimento della concessione demaniale e comincerà appunto dalle demolizioni di alcuni fabbricati industriali dismessi a ridosso del fiume e posti nel sub ambito in sponda sinistra (area ex Mottana).

Continuerà poi  con quelle degli edifici nei subambiti sulla sponda opposta. La sistemazione idraulica e spondale - ribadisce l'amministrazione - è funzionale a declassare il livello di rischio di esondazione delle aree limitrofe all’alveo del fiume e quindi a rendere edificabile per le destinazioni residenziale e commerciale i vari ambiti. Le demolizioni del primo stralcio, sulla base del cronoprogramma, cominceranno una volta completata la pulizia dell’area e ottenute le autorizzazioni.

Strettamente connessa al progetto urbanistico di recupero delle aree dimesse, la rimodellazione del fiume avverrà con sponde inclinate rivestite da massi. 

Come si cambia

Cinque poi i piani attuativi previsti dal masterplan. Due sono gli obiettivi indicati dal Pgt attraverso il Documento di Piano per l’AT5, ovvero il mantenimento di edifici storici ed elementi significativi di archeologia industriale  e un parco pubblico lungo le sponde del fiume.

Nel primo caso, la Soprintendenza ha posto un vincolo sulla Palazzina uffici costruita nel 1902 a due piani e sopraelevata nel 1925 e individuato porzioni di facciate di edifici produttivi riconducibili all’architettura industriale del primo ‘900.

Per quanto riguarda il parco, sarà lungo le sponde dell’Olona e con affacci su corso Garibaldi e corso Sempione. Sarà chiamato Bio Parco archeologico, per la scelta di essenze anallergiche e la presenza di elementi di architettura industriale.

Poi appunto da via Gabinella a via Pontida, si snoderà una pista ciclabile che, insieme con percorsi pedonali, aree di sosta illuminate, impianto di videosorveglianza e arredi costituirà l’infrastruttura del parco.

I sub ambiti avranno diversa natura. Uno, destinazione commerciale-terziaria con possibilità di insediare anche medie strutture di vendita, due residenziali con accesso da corso Garibaldi, un altro sarà terziario e vedrà un potenziamento dei servizi esistenti e il quinto sarà in parte residenziale e in parte terziario con eventuali insediamenti di interesse pubblico.

Nasce la piazza

Su corso Garibaldi, di fronte al museo civico “Guido Sutermeister”, sboccia anche una piazza a uso pubblico. Legata all’attuazione dei piani attuativi è la realizzazione, a carico dei proprietari delle aree, di due ponti ciclopedonali, come si accennava. 

Così come l'intervento sul ponte esistente in corrispondenza di via Madre Giuditta Baio.

Qualche cifra.

L’ambito AT5 ha una superficie di 77mila 900 metri quadrati, di cui il parco Bio Archeologico avrà una superficie di 26mila metri quadrati. La piazza sarà di oltre 3mila metri quadrati. Il volume edificabile supera 105mila metri cubi. Altezza massima degli edifici, 25 metri.

Di fronte a questi dati e a queste aree, lo sguardo del Comune si spinge anche oltre, investendo su questa zona, tra la Palazzina Bernocchi e in futuro la zona Croce Rossa (dopo che questa si sposterà), ha confermato Radice, perché aggiunga ulteriore impronta educativa considerando i servizi già esistenti. Ma tanti saranno i vincoli, le questioni da affrontare.

Intanto c'è l'oggi, ovvero questa prima tappa che diventa realtà all'interno di un'operazione che complessivamente potrà richiedere anche dieci anni. Il percorso verso le autorizzazioni è già innescato, ha detto l'assessore Fedeli. 

Ma. Lu.

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