Sulla somministrazione del vaccino anti COVID-19 nelle aziende che fa seguito al protocollo firmato ieri tra Regione Lombardia, Confindustria, Confapi e associazione dei medici del lavoro, arrivano alcune osservazioni da parte della Cgil varesina, dalla Cisl dei Laghi e della Uil della provincia di Varese.
«Ci pare ingiustificata - dichiarano in una nota i tre segretari generali Stefania Filetti, Daniele Magon e Antonio Massafra - la linea di condotta del Pirellone che ha fatto questa scelta prescindendo dal tavolo di confronto avviato tra Governo e Parti sociali sul piano nazionale vaccinale nei luoghi di lavoro. Ma Regione Lombardia ha pure deciso di non coinvolgere il sindacato nel confronto sul piano di vaccinazione nelle aziende, cercando di interloquire solo con una limitata porzione del mondo produttivo lombardo. Rimarchiamo inoltre come il piano specifico per le aziende, anzi, una parte delle aziende, come quello anticipato dai media, rischia di costituire un profilo avulso e indebito di gestione della priorità di vaccinazione. Insomma una scelta improvvisata e sbagliata. Chiediamo dunque che Regione convochi immediatamente Cgil Cisl e Uil prima di adottare la delibera in tema di vaccinazione di lavoratrici e lavoratori nei luoghi di lavoro».














