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Sociale | 09 marzo 2021, 08:20

Disagio da Covid tra i giovani: «Importante aiutare loro e le famiglie»

La cooperativa "La Banda" sta ricevendo sempre più segnalazioni e ha cercato di fornire risposte a Castellanza nonostante le difficoltà della pandemia. Ora annuncia anche nuovi progetti, dalle neomamme in difficoltà a poli educativi ad alta specializzazione

Dagli spazi protetti alle attività fuori quando è stato possibile, tante le iniziative de La Banda per i giovani

Dagli spazi protetti alle attività fuori quando è stato possibile, tante le iniziative de La Banda per i giovani

L’isolamento sociale di quest’ultimo anno sta iniziando ad avere conseguenze anche sui più giovani, che sempre più spesso mostrano segni di disagio: è importante intervenire nella maniera corretta.

A spiegarlo è Cristiano Castellazzi, presidente della cooperativa La Banda, che anche in questo periodo di limitazioni ha trovato il modo di restare vicino ai ragazzi e alle famiglie a Castellanza.

Aiuto durante la pandemia

«Sin dall’inizio della pandemia – sottolinea Castellazzi – ci siamo attivati per continuare a supportare i giovani del territorio e le loro famiglie attraverso un servizio on line di consulenze pedagogiche gratuite. Queste sono rivolte ai nuclei familiari che si trovavano in stato di disagio a causa della situazione che stavamo vivendo».

Aggiungendo: «Servizio che portiamo avanti ancora oggi, ma che purtroppo non possiamo più erogare gratuitamente poiché il contributo è scaduto a ottobre».

L’ansia, il timore e la paura del contagio di questi ultimi mesi stanno facendo sorgere nuove criticità: «Aiutare i genitori e i ragazzi ad affrontare questo difficile periodo, però, è estremamente importante – prosegue il presidente della cooperativa – nell’ultimo periodo sono sempre più le segnalazioni dagli enti e dalle famiglie su adolescenti e preadolescenti in stato di disagio. I ragazzi che prima della pandemia erano attivi, sociali e estroversi in questi ultimi mesi si sono sempre più chiusi in sé stessi, spaventati, rifuggono la socialità e a volte hanno addirittura il timore di abbandonare le mura domestiche».

Per loro sono stati organizzati, nel rispetto di tutti i protocolli previsti dalla normativa, interventi educativi mirati sul singolo, con lo scopo di far superare questa situazione.«I casi che ci troviamo ad affrontare sono molto diversi – dice ancora Castellazzi - a volte è necessario svolgere i primi incontri in casa, con lo scopo di accompagnare i ragazzi fuori dalle mura domestiche, portandoli in uno spazio sicuro ed attrezzato dove poter svolgere attività che permettano loro di sviluppare sia la propria individualità, sia una rinnovata socialità». 

Verso il futuro 

Progetti nuovi, dunque, che si affiancano a quelli già esistenti:  «Nell’ultimo anno è proseguito senza interruzioni il lavoro delle nostre comunità educative diurne – rimarca Cristiano Castellazzi – che si trovano a Castellanza e che seguono 24 ragazzi provenienti da tutto il circondario. Si tratta di quattro appartamenti che ospitano ciascuno sei ragazzi segnalati dai servizi sociali; quando non era possibile seguirli in presenza ci siamo attivati per trovare un modo per stargli accanto sfruttando la tecnologia, attraverso chiamate, video chiamate e “missioni e sfide” appositamente pensate per stimolare ciascuno».

Durante i mesi più caldi si è poi ripresa l’attività in presenza, proponendo “un’estate in bicicletta”: «Un mezzo che ci ha permesso di mantenere il giusto distanziamento fisico pur mantenendo una necessaria dimensione di socialità. Con l’arrivo del freddo abbiamo proseguito le attività all’interno degli spazi situati nel Comune di Castellanza, sempre nel rispetto dei protocolli previsti dalla norma». Grandi, infine, sono i progetti per il futuro.

La cooperativa La Banda si propone di mettere in rete sempre più realtà del territorio: «Complice anche una sempre più sviluppata attenzione delle amministrazioni e dei servizi sociali – conclude il presidente – stiamo progettando nuove iniziative che dovrebbero concretizzarsi nei prossimi mesi sia a Busto Arsizio che nell’ambito della Valle Olona. Una di queste riguarderà il sostegno alle neo mamme in difficoltà, mentre l’altra prevede la creazione di poli educativi ad alta specializzazione, spazi sicuri e protetti».

Qui si potrà lavorare con i ragazzi, partendo da quelli segnalati e coinvolgendo poi tutti gli adolescenti del territorio. Il progetto coinvolge la Bicocca, i sette comuni della Valle Olona, Busto Arsizio e ben otto istituti superiori presenti sul territorio in una grande rete che permetterà di raggiungere i giovani direttamente nei luoghi frequentati.

«Del resto il 2020 ha dimostrati che il gruppo, se abbandonato a sé, soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, rischia di prendere la strada sbagliata – conclude il presidente - lo scorso anno, infatti, gli atti vandalici nei luoghi pubblici sono significativamente aumentati e spesso a compierli sono stati i più giovani. È necessario, dunque, intercettarli e proporre loro alternative costruttive». 

Loretta Girola

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