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| 09 novembre 2020, 17:56

Briciole di dialetto

Parliamo di "ramundùa" e di "fregùi" parole antiche che hanno un significato logico e importante. Queste due parole, contengono più significati e non solo quello letterale

Briciole di dialetto

Parliamo di "ramundùa" e di "fregùi" parole antiche che hanno un significato logico e importante. Queste due parole, contengono più significati e non solo quello letterale. La "ramundùa" è tutto ciò che rappresenta lo scarto. "S'a tia'a pressa" (si tira vicino) tutto ciò che è rimasto... e che rappresenta lo "scarto" e si riutilizza.....a meno che, questa "ramundùa" è inservibile.

 

Diamo allora un'immagine logica alla "ramundùa". E' di differente specie. Servono esempi. Eccoli!

 

La massaia che pulisce casa,"armata" di scopa di saggina o di ramazza. Raccoglie tutto ciò che è cosparso per terra.....avanzi di cibo (sissignori, anche quelli), ma pure briciole di pane, ritagli di giochi dei bimbi, matite temperate, fogli di compiti buttati ....un tempo, non esistevano cestini portarifiuti e (spesso e volentieri) c'era l'abitudine (io lo chiamo vizio) di buttare per terra ciò che si riteneva futile o inutile. Anche per il fatto che le case di allora erano misere, con suppellettili non di alto pregio, coi pavimenti rustici (medòn - cioè lastre di "cotto" non di alto pregio); quindi c'era una specie di ....accondiscendenza allo sporco che si incontrava.

 

Ricordo al riguardo, le urla di mamma (nei miei confronti) per la negligenza che avevo nel buttare roba per terra. Con me, mamma urlava....."te l'e capissi o te l'e capissi non?" ripeteva (la vuoi capire o non la capisci?) mi rimproverava....che non dovevo "scambià a cà men stabièl" (scambiare la casa come un porcile). Con papà e zio Giannino, mamma non poteva certo urlare. Loro avrebbero risposto (come spesso accadeva in casa mia)...."ù fèi tra non" (non ho fatto attenzione) e mamma ....avanti tutta a pulire (borbottando) raccogliendo la "ramundùa" lasciata da papà e zio. Che consisteva nelle scarpe non strofinate sullo zerbino fuori dall'uscio di casa, magari dopo essere andati nel pollaio o nel giardino.

 

C'era "ramundùa" quando si preparava la verdura per un minestrone come Dio comanda....baccelli che cadevano, fili di fagiolini che svolazzavano, torsoli di cavolfiori, pezzi di carote affettate, ritagli in insalata....di tutto un po' che finiva a terra e diventavano ....ramundùa.

 

Abitavo in "case di ringhiera" e il mio "appartamento" (ho scoperto quel nome da adulto) era formato da un locale a piano terra, diviso con una tramezza di "legno compensato" per un terzo adibito a cucina e per due terzi in...sala. Una scala in comune portava al piano superiore, dove c'era la camera da letto dove si dormiva in tre (letto coniugale) e, dalla parte di mamma, il mio lettino. Poi c'era un ripostiglio (chiamato mezanèn per via della capienza piccola) fuori dalla scala in comune, dove era collocato il letto dello zio Giannino (non c'era spazio per un mobile)....letto con sopra la foto della Madonna vicino a sua madre Anna.

 

Capite benissimo che la vita contadina di allora, con la mia "marana" (la gatta) che girava in casa e il mio Dick (il cane) che impazziva di gioia solo a vedermi, di "ramundùa" se ne produceva tanta. Quando poi all'età (più o meno) di 14-15 anni si sono costruite le lavanderie (locale per la mia famiglia, attaccato a quello delle altre famiglie), allora si metteva tutto là dentro e di "ramundùa" in casa se n'è vista meno. Spesso, mamma metteva gli zoccoli fuori porta per cambiare le scarpe che si calzavano ....a volte si eseguiva l'operazione....spesso no....con quel che segue.

 

Diamo spazio ora ai "fregùi" che sostanzialmente sono le briciole ....briciole del pane. Che quasi sempre, immancabilmente , quando si preparava un "sanguis" (traduzione Bustocca dell'inglese sandwuich), cadevano per terra richiamando le formiche. Anche "i fregùi" (al maschile e al plurale) facevano parte della "ramundùa".

 

Inutile qui aggiungere altri significati della "ramundùa"; meglio specificare dove la si produceva e si fa prima. In campagna, raccogliendo le stoppie, rimuovendo le zolle, nel momento di riparazione degli attrezzi di lavoro, quando si spennavano i polli, gli scarti di lavorazione....ovunque c'era lavoro, di trovava la "ramundùa". Le briciole facevano... poesia e se restavano sul tavolo, spesso si tiravano "a pressa" e si mangiavano anche quelle ....allora, la fame era tanta e guai chiamare il pane (e le briciole), ramundùa.... si faceva peccato e si era pure ....redarguiti.

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