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Scuola | 03 dicembre 2025, 09:01

La scuola è chiusa? Ci pensa la Chiesa

In questi giorni la struttura di via Azimonti a Castellanza, casa del Facchinetti e di alcune classi del Verri di Busto, ha dovuto affrontare una serie di problemi. Tre parrocchie di Busto Arsizio, San Giovanni, San Michele e Sant’Edoardo, hanno messo a disposizione degli studenti gli spazi nei rispettivi oratori. Oggi il ritorno a scuola per il Facchinetti

La scuola è chiusa? Ci pensa la Chiesa

Diversi problemi hanno riguardato in questi giorni la struttura del Facchinetti a Castellanza, in particolare il malfunzionamento dei servizi igienici e dell’impianto di riscaldamento, tanto che le lezioni sono state sospese (si torna oggi, LEGGI QUI). Entrambi i plessi dell’Istituto di via Azimonti venerdì hanno chiuso temporaneamente le loro porte. Oggi (mercoledì 3 dicembre) si torna in classe al Facchinetti, seppure con delle limitazioni nell'uso dei bagni, dove ci si potrà recare uno alla volta.

A subire disagi sono stati anche gli alunni dell’IPSCCT Pietro Verri di Busto che proprio in via Azimonti ha una sua sede distaccata. Cosa fare dunque? Andare tutti in oratorio.

Nonostante le difficoltà della scuola, i ragazzi dell’istituto bustocco hanno comunque potuto fare lezione grazie a tre parrocchie della città, San Giovanni, San Michele e Sant’Edoardo, che hanno messo a disposizione i locali dei rispettivi oratori, San Luigi, San Filippo Neri e San Giovanni Bosco.

In questo modo le attività didattiche si sono solo trasferite. La dirigente del Verri si è attivata mettendosi in contatto con le parrocchie. «Noi abbiamo dato la nostra disponibilità – spiega don Gabriele Bof, coadiutore di Sant’Edoardo – e lunedì (1 dicembre) c’è stato l’accordo con la Curia: da martedì fino a venerdì i ragazzi rimarranno da noi».

«È un servizio – aggiunge don Gabriele – che si cerca di fare per chi ha più bisogno, in questo caso i ragazzi, che è proprio il target che ci sta particolarmente a cuore».

Anche perché altrimenti il rischio, evidenzia il sacerdote, è che i giovani vadano in strada.

Nello specifico, all’oratorio San Luigi sono state messe a disposizione sette aule, al San Filippo Neri quattro e al San Giovanni Bosco altre cinque.

Il punto di vista del Verri

Sul proprio sito, la scuola da un lato informa in una nota delle recenti difficoltà, ma dall’altro evidenzia anche altri aspetti.

“Gli oratori che ci hanno accolto – si legge - si sono rivelati ambienti caldi e ospitali, ma sono privi di quei dispositivi digitali che caratterizzano in modo centrale l’IeFP Promozione e Accoglienza”.

Da qui l’idea: “trasformare l’intera settimana in oratorio in una vera learning week, strutturata in giornate tematiche dedicate alla crescita personale, alle relazioni e alle competenze trasversali”.

Questa settimana, si legge ancora nello scritto dell’istituto, è “un piccolo capolavoro dell’arte di arrangiarsi”.

Mariagiulia Porrello

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