Busto Arsizio | 19 settembre 2025, 12:13

Addio a Marco Anzini, anima mite della musica e dell'impegno civile di Busto

Aveva 72 anni. Stimato informatico, colonna della Filarmonica di Sacconago e storico socio Anpi, ha saputo unire le sue passioni per creare ponti culturali e sociali. Il ricordo commosso di chi lo ha conosciuto. Losa: «Una persona gentile e fattiva, a cui piaceva costruire. Se ne va un amico»

Marco Anzini

Marco Anzini

La città piange la scomparsa di Marco Anzini, una figura conosciuta e stimata, capace di lasciare un'impronta indelebile nel tessuto sociale e culturale di Busto Arsizio. Anzini, 72 anni, non era solo un professionista dell'informatica, ma soprattutto un uomo dall'animo mite e dal profondo impegno civile, che ha dedicato la sua vita alla famiglia, alla musica e ai valori democratici.

Un impegno che si esprimeva attraverso due grandi passioni: la Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago e la sezione Anpi "Giovanni Castiglioni" di Busto Arsizio. A tracciarne un ricordo sentito è Liberto Losa, presidente della Associazione Nazionale Partigiani d'Italia bustocca, che con Anzini condivideva non solo l'impegno associativo ma anche un legame di amicizia.

«Marco era un amico anche a livello personale, e questo evento mi rattrista particolarmente - esordisce Losa - Era iscritto all'ANPI da tantissimi anni, perché aveva una sensibilità spiccata per i temi che trattiamo, per la difesa della democrazia. Ma Marco era anche un appassionato di musica: cantava, suonava la chitarra e faceva parte attivamente della Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago».

È proprio dall'unione di questi due mondi che è nata una delle sue più importanti iniziative. Anzini è stato un motore della collaborazione che ogni anno, in occasione della Festa della Repubblica, vede Anpi, la Filarmonica e l'associazione Libera Varese organizzare uno spettacolo unico. «Marco assumeva un duplice ruolo – spiega Losa – era fondamentale nel pensare e nell'organizzare questi eventi, che alternano brani musicali a momenti di riflessione sui temi della legalità e della democrazia. Abbiamo lavorato seriamente insieme per anni per dare vita a questi concerti a tema, che hanno visto la partecipazione di ospiti autorevoli come Don Ciotti e il procuratore Gian Carlo Caselli».

Una descrizione che tratteggia una persona capace di costruire ponti. «Era un uomo di poche parole, ma che davanti al pubblico sapeva destreggiarsi molto bene. Una persona mite, estremamente gentile e fattiva, alla quale piaceva costruire».

Un legame, quello con la musica, confermato dal toccante ricordo della Filarmonica Santa Cecilia, che lo ha salutato con parole cariche di gratitudine: «Oltre vent’anni fa ci ha adottati e ha contribuito al rinnovamento della nostra associazione. Con garbo, impegno, competenza e creatività ci ha messo a disposizione le sue conoscenze e la sua famiglia. Gandhi ci ricorda che le persone non muoiono finché le cose belle che hanno fatto continueremo noi a tenerle vive».

La famiglia stessa, in un gesto di grande generosità, ha voluto onorare questa passione chiedendo non fiori, ma donazioni alla Filarmonica.

Tanti i messaggi di affetto che lo ricordano come «una persona rara. La tua bontà d'animo e il tuo esempio hanno lasciato impronte indelebili». E ancora: «Marco ci lascia tanti bei ricordi di persona gentile, disponibile e onesta. Per questo vale la pena di aver vissuto una vita come l'ha vissuta lui».

I funerali di Marco Anzini avranno luogo domani, sabato 20 Settembre alle 9:30 nella chiesa parrocchiale di San Michele, preceduti alle 9.15 dalla recita del rosario. Per chi volesse porgere un ultimo saluto, Marco riposa nella casa funeraria "Le Origini - Mismirigo" in viale Sicilia 5. 

Giovanni Ferrario

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