Busto Arsizio | 18 settembre 2025, 12:16

San Carlo Acutis, il Decanato di Busto accoglie la sua reliquia

Fino a sabato sono previsti diversi momenti di preghiera nella chiesa di Santa Maria. «La reliquia – spiega don Matteo Resteghini - è un aiuto per pregare». E spinge a mettersi in gioco, come aveva fatto il giovanissimo canonizzato

San Carlo Acutis, il Decanato di Busto accoglie la sua reliquia

Carlo Acutis è stato proclamato Santo da pochissimo, il 7 settembre, e in questi giorni una sua reliquia, un frammento del suo corpo, è temporaneamente in città. 

E’ un modo, questo, proposto dalla Diocesi per stare con il santo adolescente (aveva 15 anni quando il 12 ottobre 2006 è morto per una leucemia fulminante), conoscerlo, farsi ispirare e pregare con lui.

A Busto peraltro è già presente un’altra reliquia di San Carlo Acutis, quella custodita nella cappella della Casa circondariale di via per Cassano, donata dal vescovo di Assisi quando il giovane milanese era ancora beato.

Per accogliere il frammento del corpo del ragazzo milanese venerato in tutto il mondo, il Decanato di Busto Arsizio ha proposto una serie di appuntamenti.

Lunedì 15 settembre si è svolta una preghiera con gli educatori del Decanato all’oratorio San Luigi di via Miani, mentre oggi, 18 settembre, nel santuario di Santa Maria è prevista alle 17 la preghiera con i ragazzi delle elementari e delle medie a cui seguirà, alle 18.30, per tutti, un momento in ricordo del santo. Sabato 20 settembre alle 16.30, nella stessa chiesa dedicata alla Madonna, la preghiera sarà con gli adolescenti di Busto.

La reliquia, che è della Diocesi, è attualmente all’oratorio San Luigi, spiega il vicario parrocchiale di San Giovanni Battista e responsabile della pastorale giovanile, don Matteo Resteghini, e viene esposta nei momenti di preghiera. 

«La reliquia - afferma – è un mezzo, un aiuto per la preghiera. Mi piace anche pensarla come qualcosa che possa dare anche un po’ di fastidio». La reliquia porta infatti a interrogarsi sulle proprie possibilità, invita a mettersi in gioco. «Carlo si è messo in gioco – aggiunge don Matteo – con la preghiera, l’amore per il prossimo, i poveri. La domanda allora è: io nel mondo di oggi lacerato dalle guerre e dall’indifferenza che cosa posso fare?»

San Carlo Acutis, primo santo “millennial”

Nato a Londra il 3 maggio 1991 da genitori italiani, Carlo era un ragazzo di Milano (apparentemente) come tanti coetanei, studiava, coltivava le sue passioni, e aveva le idee chiarissime: “Essere sempre unito a Gesù, questo è il mio programma di vita” scriveva. 

Faceva volontariato, aiutava i bambini in difficoltà, insegnava catechismo, faceva opere di apostolato tramite internet, soccorreva i poveri. 

Perno di tutto era per lui l’Eucarestia. Ed era sicuro: “quando ci si mette di fronte al sole ci si abbronza, ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucarestia si diventa santi”. 

Mariagiulia Porrello

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