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Attualità | 22 agosto 2025, 10:00

Rivoluzione al mercato di Busto, la preoccupazione dei commercianti: «E ora dove parcheggiano i clienti?»

Il trasloco forzato per i lavori in piazza accende il dibattito. Tra gli ambulanti timori per il futuro e una flebile speranza nella novità

Un'aria carica di incertezza aleggia tra i banchi del mercato di Piazzale Bersaglieri. L'estate volge al termine e con essa si avvicina un cambiamento epocale per una delle istituzioni storiche della città: il trasloco. Con l'inizio di settembre, gli operai incaricati dal Comune inizieranno i lavori di riqualificazione dell'ampia area asfaltata nell'ambito del progetto "Fili Urbani", costringendo gli ambulanti a spostarsi di poche decine di metri, nel parcheggio adiacente a via Muratori. Un trasloco temporaneo, si dice di due anni, che però agita i sonni di chi, su quel piazzale, ha costruito la propria vita.

Tra chi cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno e chi teme il colpo di grazia, le emozioni sono un groviglio difficile da districare.

«Un po' di timore c'è, ma speriamo in una riqualifica»

A farsi portavoce di una speranza cauta è Roberto Ricciardo, fiduciario Ascom Busto Arsizio e rappresentante di Confcommercio per gli ambulanti. «Un po' di timore c'è – ammette - Lo spostamento crea sempre panico. È come quando vai al supermercato e non trovi più un articolo nello scaffale dove è sempre stato: vai in crisi».

Tuttavia, Ricciardo vede anche un'opportunità. «Il mercato ha sofferto un calo di afflussi. Vedere tutte queste piazzole vuote è brutto. Questo spostamento, creando un percorso più lineare e compatto, potrebbe essere una riqualifica, un modo per portare una ventata di novità e, speriamo, di gente. Ma dobbiamo essere prima di tutto noi commercianti a saper dare quel qualcosa in più per essere appetibili per la clientela». Una speranza legata alla necessità di competere con la grande distribuzione e l'online, cercando di offrire un'esperienza rinnovata.

Il mantra degli ambulanti: «E il parcheggio?»

Ma al di là della novità, una parola torna come un mantra sulle labbra di tutti: parcheggio. Se il mercato si sposta nel parcheggio, dove metteranno le auto i clienti? È questa la preoccupazione che unisce ogni singola voce.

«Il problema principale secondo me è quello», afferma Luca Genocchio, titolare del banco Elite Maglierie. «Senza parcheggio non cambia niente. Oggi (ieri, ndr) è tranquillo, ma quando saremo in piena stagione la gente già non trova posto qui, figuriamoci quando saremo nella nuova location».

La visione di Lorella Uboldi è ancora più drastica. «Il mercato ha bisogno del parcheggio e, quando toglieranno anche la parte vicina al parchetto, il parcheggio non ci sarà più. Di conseguenza, quello potrebbe “ammazzarci” - dichiara senza mezzi termini la commerciante - La gente come fa a venire? È questa la cosa che ci preoccupa di più, visto che anche l'eventuale parcheggio coperto non sarebbe altrettanto appetibile dagli usuali avventori». La paura è che l'assenza di posti auto comodi diventi il deterrente definitivo per una clientela già in calo.

Incertezza e mancanza di comunicazione

A gettare benzina sul fuoco dell'ansia è anche una comunicazione percepita come carente. La data esatta dell'inizio lavori è ancora un'incognita. «Qualcuno dice il 28 agosto, altri parlano di inizio settembre, non abbiamo ancora capito bene», spiega Genocchio. Una sensazione confermata da Uboldi: «Di informazioni non ne abbiamo, non ne abbiamo mai avute. Avevano fatto dei segni col gesso per terra, ma con la pioggia sono andati via. Non siamo nemmeno sicuri di quando ci sposteremo».

Questa incertezza rende difficile programmare e alimenta un senso di frustrazione tra gli operatori, che si sentono poco coinvolti in un processo che deciderà il loro futuro.

Uno sguardo al futuro, tra rassegnazione e un filo di speranza

Il sentimento generale è quello di chi si prepara a un salto nel buio. «Va male a prescindere», sospira Lorella Uboldi, sottolineando come la situazione fosse già difficile prima della prospettiva del trasloco. «Certo, la speranza è l'ultima a morire, ma il trend è in discesa da tempo».

Eppure, qualcuno prova a scorgere un lato positivo. «Forse i primi tempi la gente verrà per curiosità, per vedere la novità», ipotizza Luca Genocchio. Un'attrattiva effimera, forse, ma che potrebbe servire a ricordare ai bustocchi l'importanza del loro mercato. Mentre Piazzale Bersaglieri si prepara a cambiare volto, gli ambulanti si preparano a resistere, aggrappati alla propria clientela fidata e a quella fragile speranza che il futuro, nonostante tutto, possa riservare ancora qualche sorpresa positiva.

Giovanni Ferrario

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