Busto Arsizio | 30 luglio 2025, 09:54

Una scuola al centro della salute: il “Verri” di Busto guida il nuovo polo regionale Sps

L’ufficio scolastico per la Lombardia ha designato il “Verri” di Busto polo regionale per il progetto “Scuole che promuovono salute”. L’istituto di via Torino sarà il punto di riferimento per comunicazioni, iniziative e sviluppo del sito web Sps. Sostenuto da Regione Lombardia, il programma mira a diffondere una cultura del benessere e della prevenzione in ambito scolastico. Previsto un finanziamento triennale di 30mila euro

Una scuola al centro della salute: il “Verri” di Busto guida il nuovo polo regionale Sps

In un’epoca in cui salute e benessere sono sempre più al centro del dibattito pubblico, anche il mondo scolastico è chiamato a fare la sua parte. Con il recente decreto firmato dal direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per la Lombardia, Luciana Volta, viene formalizzato un passaggio strategico: l’Ipssct “Pietro Verri” di Busto Arsizio è stato individuato come scuola polo regionale per le reti “Scuole che promuovono salute” (Sps). Un incarico di grande responsabilità, che segna una nuova tappa per il sistema scolastico lombardo nell’integrazione tra educazione, prevenzione e cittadinanza attiva. 

Un incarico strategico tra comunicazione, formazione e tecnologia 

Il ruolo affidato alla scuola di via Torino a Busto non è solo simbolico, ma operativo. Il “Verri” avrà il compito di gestire le comunicazioni tra le reti provinciali, coordinare iniziative di carattere regionale e curare lo sviluppo e l’aggiornamento del sito web Sps, già esistente. In particolare, la scuola dovrà garantire la selezione di personale specializzato, il rispetto delle linee editoriali definite da Usr Lombardia e Regione Lombardia, e la conformità alle normative su accessibilità e protezione dei dati. 

Tra le attività più innovative spiccano anche la gestione del sistema informatico per il monitoraggio delle pratiche educative, la realizzazione di banche dati e il supporto tecnico alle scuole delle varie province lombarde, che operano in sinergia per promuovere stili di vita sani e comportamenti responsabili. 

Un finanziamento mirato per un progetto triennale 

Il decreto prevede anche l’erogazione di un contributo economico complessivo di 30mila euro per il triennio 2025-2028. Una somma suddivisa in tre voci principali: 3mila euro per la gestione ordinaria della rete e delle comunicazioni, 12mila euro per l’organizzazione di iniziative regionali e 15mila euro per l’implementazione tecnologica del sito web. La rendicontazione finanziaria avverrà in collaborazione diretta con Regione Lombardia, che ha autorizzato l’utilizzo delle economie residue del progetto “Scuola di contrasto alle ludopatie e al gioco d’azzardo”. 

Un esempio virtuoso di collaborazione istituzionale 

Il progetto nasce in un quadro normativo articolato, che va dalla Legge sull’autonomia scolastica (Dpr 275/1999) alla recente riforma dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), passando per la legge sull’educazione civica e i provvedimenti sulla digitalizzazione e l’accessibilità. È il frutto di una collaborazione strutturata tra Regione Lombardia e l’ufficio scolastico regionale, sancita da una convenzione approvata nel dicembre 2023 e confermata da più avvisi pubblici, l’ultimo dei quali risalente al giugno 2025. 

Educazione e salute: un binomio imprescindibile 

Il riconoscimento attribuito al “Verri” non è solo un premio all’efficienza gestionale, ma soprattutto un investimento sulla capacità della scuola di essere motore di cultura, prevenzione e consapevolezza. Le reti Sps non sono semplici circuiti amministrativi: sono vere e proprie comunità educanti, capaci di generare impatto sul territorio, rafforzare l’inclusione sociale e contribuire alla formazione di cittadini più sani, informati e responsabili.

Una sfida e un’opportunità per tutto il sistema scolastico lombardo 

Il lavoro che attende il “Pietro Verri” è impegnativo, ma carico di potenzialità. La scuola si trova ora al centro di un sistema regionale che mira a integrare la promozione della salute con le pratiche educative quotidiane. Un’occasione per sperimentare modelli organizzativi innovativi, sfruttare il digitale in funzione della prevenzione e costruire reti virtuose tra istituzioni scolastiche, enti locali e terzo settore. 

In un momento in cui la scuola è spesso sotto pressione, questa nomina rappresenta anche un messaggio positivo: l’istruzione non è solo trasmissione di saperi, ma anche cura delle persone e delle relazioni. La salute, del resto, si impara. E si costruisce, anche tra i banchi.

L.Vig.

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