Mercoledì 25 giugno, alle ore 21, un evento da non perdere al Numm di Gorla Maggiore: protagonista l’uomo che ha vissuto nell’ombra della Repubblica per oltre trent’anni. Tra verità celate, minacce invisibili e un’Italia che combatte guerre silenziose.
Chi è Marco Mancini? Per molti, un nome noto solo per un clamoroso episodio finito su tutti i giornali: l’incontro all’autogrill con l’ex premier Matteo Renzi nel dicembre 2020, ripreso da un telefonino e finito in un intricato groviglio di tensioni istituzionali, segreti di Stato e polemiche politiche. Per chi lo conosce meglio, invece, Marco Mancini è molto di più: ex capo del controspionaggio italiano, figura centrale del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), uno degli uomini più informati d’Italia.
Il suo libro, “Le regole del gioco” (Rizzoli, 2023), non è un romanzo, né un semplice memoir. È una testimonianza lucida e potente su ciò che avviene nei meandri della sicurezza nazionale. Terrorismo, criminalità organizzata, spionaggio industriale, operazioni sotto copertura: dietro le quinte della vita democratica si muove un mondo parallelo fatto di trame complesse e decisioni che spesso restano ignote all’opinione pubblica.
A raccontarlo sarà lui stesso, in un incontro pubblico mercoledì 25 giugno alle 21 al Numm di Gorla Maggiore, in una serata che si preannuncia densa di riflessioni e spunti geopolitici.
Un libro che arriva al momento giusto
«Abbiamo scelto di organizzare questo evento al Numm perché è uno spazio che ben si presta a incontri di riflessione – spiega il sindaco di Gorla Maggiore, Pietro Zappamiglio – e perché “Le regole del gioco” è un libro che merita attenzione. In un contesto globale in cui il terrorismo internazionale torna a minacciare l’Europa, ascoltare una voce esperta come quella di Mancini può offrire una chiave di lettura utile per comprendere i fatti di oggi».
Non è un caso, infatti, che il libro tocchi con precisione chirurgica temi quanto mai attuali: dalla minaccia jihadista alla guerra ibrida, passando per la crescente ingerenza delle potenze straniere nella cybersicurezza e nelle nostre vite digitali. Ma Mancini non si limita a tracciare un quadro del pericolo: racconta anche come il nostro Paese ha cercato di difendersi, spesso anticipando le mosse nemiche grazie all’azione silenziosa dei suoi servizi.
Chi protegge l’Italia quando nessuno guarda?
Dietro l’enigmatica figura di Mancini si cela un pezzo importante della storia italiana recente. È stato coinvolto nelle indagini più delicate del nostro tempo: dal rapimento dell’imam Abu Omar (che gli costò l’arresto e poi l’assoluzione) alla gestione dell’emergenza terrorismo post-11 settembre, fino alle più recenti minacce del fondamentalismo islamico e alle crisi geopolitiche del Mediterraneo allargato.
“Le regole del gioco” non rivela segreti di Stato, ma getta uno sguardo potente sull’etica, le tensioni e i dilemmi di chi è chiamato a proteggere il Paese senza apparire. Una narrazione serrata, personale ma lucida, in cui l’autore intreccia vicende nazionali e internazionali, offrendo anche una riflessione sull’identità e i limiti del potere democratico.
Un’occasione per capire ciò che non si dice
L’appuntamento al Numm rappresenta non solo una presentazione letteraria, ma anche un momento di confronto sul presente e sul futuro della sicurezza europea e italiana. Chi sono oggi i nuovi nemici? Quali sono le fragilità del nostro sistema? E quanto conta davvero il controllo dell’informazione nella nuova guerra globale?
Domande cruciali, che Mancini affronterà con l’autorevolezza di chi ha vissuto quei meccanismi in prima persona.
Un’occasione per chi vuole comprendere davvero come funziona il mondo invisibile della sicurezza nazionale. Perché oggi, più che mai, le regole del gioco stanno cambiando. E conoscerle è il primo passo per non esserne vittime.