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Politica | 08 giugno 2025, 13:46

Referendum, oggi e domani si vota. In provincia di Varese affluenza a mezzogiorno poco sopra il 7%. Ecco quesiti e orari

Cinque i quesiti per i quali gli italiani sono chiamati al voto. Quattro quesiti, promossi dalla Cgil, riguardano la disciplina del lavoro. Il quinto quesito è sulla cittadinanza ed è promosso da un Comitato formato da centinaia di associazioni

Referendum, oggi e domani si vota. In provincia di Varese affluenza a mezzogiorno poco sopra il 7%. Ecco quesiti e orari

Affluenza di poco superiore al 7% in provincia di Varese per il referendum cui sono chiamati oggi e domani gli elettori. A mezzogiorno ha infatti votato il 7,22 degli aventi diritto nella nostra provincia. A Varese città il dato è di 7,39%, mentre per quanto riguarda Busto la percentuale dei votanti recatisi al seggio finora è del 7,72%. A Gallarate alle urne il 7,12%, mentre a Saronno 12,18% e a Luino 5,61%. Per votare - lo ricordiamo - c’è tempo fino alle 23 di oggi, domenica, e la mattinata di domani.

Ecco cosa c'è da sapere:

Urne aperte per il referendum. Si vota oggi, domenica 8 giugno 2025, fino alle 23.00. Per la giornata di domani, invece, i seggi resteranno aperti dalle 7.00 fino alle 15.00. Cinque i quesiti per i quali gli italiani sono chiamati al voto. Quattro quesiti, promossi dalla Cgil, riguardano la disciplina del lavoro. Il quinto quesito è sulla cittadinanza ed è promosso da un Comitato formato da centinaia di associazioni e presieduto da Riccardo Magi, Sonny Olumati e Deepika Salhan.

I 4 quesiti sul lavoro

Per quel che riguarda i referendum sul lavoro, nel dettaglio gli italiani dovranno scegliere tra le seguenti opzioni.

1) 'Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione'. Si tratta di una disciplina introdotta dal Jobs Act: nelle imprese con più di 15 dipendenti il lavoratore licenziato illegittimamente non ha diritto al reintegro. Con l'abrogazione di questa disposizione sarebbe possibile il reintegro.

2) 'Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale'. Attualmente in caso di licenziamento illegittimo il risarcimento non può superare le sei mensilità. Con l'abrogazione parziale di queste disposizioni sarà possibile superare le sei mensilità di indennità.

3) 'Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi'. Il referendum mira a reintrodurre l’obbligo di causale specifica per i contratti di lavoro inferiore a 12 mesi, di fatto con una maggiore tutela per i precari.

4) 'Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici. Abrogazione'. Si tratta di una questione legata alla sicurezza sul lavoro, con un ampliamento delle responsabilità dell'azienda per incidenti sul lavoro.

Il quesito sulla cittadinanza

Per quel che riguarda la cittadinanza, il quesito è il seguente: 'Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana'. Il dimezzamento dei tempi renderebbe più veloce la concessione della cittadinanza a chi ne ha già diritto, una questione che riguarda almeno 2,3 milioni di persone in Italia.

Il quorum e il voto dei fuori sede

I referendum sono soggetti a quorum, per essere validi devono quindi registrare la partecipazione del 50% +1 degli aventi diritto.

Per la prima volta è ammesso il voto per i fuori sede. Può votare in un comune diverso da quello di residenza chi per motivi di studio, lavoro o cure mediche è domiciliato da almeno tre mesi in un’altra provincia e ne ha fatto richiesta entro il 5 maggio. Dall'estero possono invece votare gli elettori iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi per lavoro, studio o cure mediche, e i familiari con essi conviventi all’estero, che ne hanno fatto richiesta entro il 7 maggio. 

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