/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 30 maggio 2025, 12:18

Obiettivo benessere, personale e collettivo: partecipato convegno Aido sugli stili di vita

Sala gremita, nella sede Cri di via Savona, per l’incontro con medici e psicologi organizzato dalla sezione di Busto. Amarsi per stare bene e, in prospettiva, per potere donare: questo il messaggio. La presidente Maria Iannone ha presentato il neonato gruppo giovani: «Studiano e lavorano ma si impegnano con noi, ci aiuteranno a trasmettere il valore della donazione ai ragazzi»

Il convegno Aido nella sede della Croce Rossa

Il convegno Aido nella sede della Croce Rossa

Uno stile di vita controllato fa bene a chi lo adotta e agli altri, nel presente e nel futuro. Perché allunga la vita, ne migliora la qualità ed è precondizione per quel gesto generoso e gratuito, indispensabile ad alcuni, che è la donazione degli organi. Al convegno “Amiamoci: vivere, prevenire, donare”, organizzato da Aido Busto Arsizio nella sede Cri di via Savona, il messaggio è risuonato forte e chiaro fin dal titolo, come rimarcato dal dottor Adelio Scorti. Il tema è stato affrontato in molte delle sue innumerevoli sfaccettature da Gianluca Castiglioni e Paolo Genoni, medico dello sport il primo, dietologo il secondo, Maria Marconi, psiconcologa in Asst Valle Olona, e Ivanoe Pellerin, presidente di Lilt – Associazione di Varese.

Alla platea (presenti il sindaco, Emanuele Antonelli, il tenente colonnello dei Carabinieri, Andrea Poletto, il consigliere regionale Emanuele Monti, il consigliere comunale Vincenzo Marra) è stata offerta un’ampia panoramica su comportamenti virtuosi e dannosi, statistiche, buone prassi, vecchi nemici (il maggior numero di citazioni ovviamente è stato riservato a fumo, alcol, sedentarietà) e nuove insidie (dalle sigarette elettroniche agli apprendisti stregoni dell’alimentazione ma anche l’incapacità di chiedere aiuto). Numeri, statistiche? A profusione. A titolo di esempio: nell’Unione Europea il 45 per cento degli adulti non fa esercizio fisico, il 13 per cento è obeso, il 59 è in sovrappeso (in Italia accusa lo stesso problema un bambino su tre). Ancora: si stima che in Lombardia aderisca agli screening per il tumore della mammella, il più diffuso, meno del 60 per cento delle donne.

Nessun catastrofismo: ogni dato negativo è stato posto come punto di partenza e stimolo per fare di più e meglio. Un’impostazione colta da un ospite illustre, un’autorità in fatto di trapianti: il professor Giulio Carcano ha esemplificato la possibilità di sfondare barriere ritenute invalicabili citando il caso di una suora, donatrice di fegato e reni a 93 anni.

A proposito di questioni generazionali, la presidente di Aido Busto Arsizio, Maria Iannone, affiancata dal vicepresidente vicario regionale Lucio D’Atri, ha, con comprensibile orgoglio, presentato il neonato gruppo giovani dell’associazione: «E' composta da studenti, anche già impegnati nel mondo del lavoro. Sono mossi da motivazioni, esperienze, storie personali diverse. Ma sono accomunati dalla consapevolezza del valore che la donazione riveste nelle vite di tante persone. È con loro, con le loro parole e con la loro sensibilità, che possiamo raggiungere meglio i ragazzi».

Al “rompete le righe”, omaggio ai presenti della psicologa Maria Marconi: i partecipanti hanno potuto scegliere tra piccoli blocchi di plastilina (a significare la possibilità/necessità di plasmare la propria vita), portachiavi (aprire porte, attraversare muri), matite con gomma (scrivere, disegnare il presente e il futuro ma anche cancellare ciò che merita di essere eliminato). Come a dire: benessere e disponibilità al dono passano anche da piccoli grandi gesti.

S.T.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore