Tariffa puntuale, regolamento per le antenne, modifiche al regolamento di Polizia urbana: questi i punti principali discussi martedì sera in Consiglio comunale a Busto Arsizio.
Dalla Tari alla Tarip
Il Consiglio si è aperto con la discussione sul Piano economico finanziario e sulla Tarip.
«La gestione dei rifiuti e il passaggio da una tassa a una tariffa corrispettiva non è solo una questione tecnica – ha affermato l’assessore al Bilancio Alessandro Albani – è un’opportunità per migliorare il nostro ambiente, promuovere la sostenibilità e dare giustizia economica ai nostri cittadini. Negli ultimi anni, abbiamo visto come la Tari, in quanto tributo, non sia sempre equa e possa risultare gravosa, specialmente per le famiglie e le attività commerciali che adottano comportamenti virtuosi nella gestione dei rifiuti. Con il passaggio a una tariffa corrispettiva sarà possibile, a regime, premiare coloro che differenziano e riducono i propri rifiuti, creando un legame diretto tra il servizio ricevuto e il pagamento effettuato. La tariffa corrispettiva si basa sul principio “chi inquina paga”, un principio di giustizia sociale e ambientale che dovremmo sempre perseguire. Con questa riforma, si tenderà a far sì che i cittadini possano pagare in base alla reale quantità di rifiuti prodotti».
Quest'anno i costi saranno più alti di pochi euro rispetto al passato. Prima dell’approvazione della tariffa puntuale per il 2025, nel corso del dibattito, Gigi Farioli (Popolo, riforme e libertà) ha osservato che «Legnano ha applicato per la prima volta la Tarip e ho letto che questa è risultata inferiore alla Tari dell’anno scorso. Come mai? Lo chiedo perché questa cosa verrà rinfacciata dai cittadini che mi fermano già».
«Non conosco i numeri di Legnano, ma Busto ha sempre contenuto le tariffe. Se le avessimo aumentate in passato, oggi avremmo una Tarip inferiore alle Tari», ha risposto Albani.
Come anticipato in commissione, e rimarcato da Orazio Tallarida (Fratelli d’Italia) il Comune ha “sterilizzato” l’Iva con un proprio intervento finanziario. «Tutti plaudiamo a questo impegno dell’amministrazione – gli ha replicato Emanuele Fiore (gruppo misto) – ma le famiglie troveranno una tariffa leggermente più alta rispetto a quella dell’anno scorso».
«Anch’io vengo fermato dai cittadini, che mi ringraziano – ha detto il sindaco Emanuele Antonelli –. Legnano non avrà aumentato la tariffa, ma in passato lo hanno fatto tutti i Comuni a dismisura, mentre noi l’abbiamo fatto solo l’anno scorso del due per cento. E quel milione che mettiamo adesso sono sempre soldi dei cittadini. Se questa amministrazione può permettersi di farlo è perché abbiamo dei bilanci ancora in ottime condizioni. Ma non sono contento perché quella cifra poteva essere destinata ad altre cose».
«Abbiamo promesso che prima o poi si inizierà ad abbassare la cifra di qualche soldino – ha chiosato Massimo Rogora (Fratelli d’Italia) rivolgendosi ai vertici di Agesp presenti in sala esagonale – Ma intanto la città va tenuta pulita».
Il regolamento per le antenne
Dopo un doppio passaggio in commissione, con l’ascolto dei comitati sorti per “vigilare” sulle antenne, è arrivato il via libera anche al nuovo regolamento comunale per l’installazione degli impianti di telecomunicazione per telefonia mobile.
Il Pd ha presentato una sfilza di emendamenti. «Si può fare di più in termini di iniziativa comunale – ha affermato il capogruppo dem Maurizio Maggioni –. Chiediamo una mappatura preliminare e dettagliata dei siti sensibili», nonché «un incontro con gli operatori e che le loro richieste possano essere pubblicate». «I principi di salute pubblica, trasparenza, lavoro insieme ai cittadini vengono enunciati ma spesso non trovano concretizzazione – ha aggiunta la collega di partito Cinzia Berutti –. Vorrei che l’amministrazione non abdicasse alla possibilità di indicare le zone in cui le autorizzazioni possono essere concesse. In alternativa, nelle aree non idonee, le autorizzazioni possono essere concesse previa deroga del Consiglio comunale».
Tutti gli emendamenti sono stati respinti dalla maggioranza. Approvato, invece, quello firmato da Farioli per richiede che, in occasione del rendiconto di bilancio, gli uffici predispongano una relazione sugli interventi (di monitoraggio, controllo e così via) effettuati nel corso dell’anno.
Modifiche al regolamento di Polizia urbana
Approvate anche le modifiche al regolamento di polizia urbana. Come ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Matteo Sabba, sono previste sanzioni più severe per contrastare atti di vandalismo o gesti poco civili. Le multe relative a degrado urbano, violenza, risse, imbrattamento, ubriachezza molesta passano da 50 a 100 euro.
Più salate anche le sanzioni per chi infrange un’ordinanza del sindaco (come nel caso di un locale pubblico che non rispetta l’orario di chiusura imposto o il limite entro cui è consentita la somministrazione di alcolici): in questo caso, la multa può arrivare a 500 euro.
Viene inoltre allargata l’area in cui è previsto l’ordine di allontanamento: oltre al centro storico – i cui confini vengono ampliati e allineati a quelli del Distretto del commercio – sono interessate anche alcune zone sensibili come gli oratori, il polo fieristico di Malpensa, edifici pubblici quali musei e biblioteca.
L’approvazione, in questo caso, è arrivata all’unanimità.